Roma
Cade dalla barella e muore a Tor Vergata. In corridoio al pronto soccorso per giorni
La donna 75enne era arrivata con dei disturbi gastrici ed era stata fatta accomodare in pronto soccorso perché in reparto non c'erano posti. Lo scorso giovedì si è sporta per prendere qualcosa ma si è sbilanciata ed è caduta in terra. È morta per emorragia cerebrale a seguito di un trauma cranico. "Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze ai famigliari della signora deceduta al Policlinico Tor Vergata dopo una caduta dalla barella lasciata in un corridoio del pronto soccorso per ben 6 giorni". Così il Segretario Generale della Uil Fpl Giovanni Torluccio.
“Ancora una vittima della situazione ingestibile dei nostri pronto soccorso- Gli fa eco il segretario della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica- La morte della signora caduta dalla barella del policlinico di Tor Vergata è l’ennesimo tragico esempio di una sanità ormai al collasso. Sanità che per rispondere ad esigenze economiche di un piano di rientro continua a tagliare servizi e prestazioni, a danno dell’utenza e dei cittadini tutti”
“Già nei mesi scorsi – prosegue Civica – avevamo denunciato la grave situazione in cui si trovano i pronto soccorso della nostra regione dove, nonostante gli accessi siano diminuiti di 200 mila unità negli ultimi otto anni, sono aumentati in maniera esponenziale i tempi di attesa, che variano dalle cinque ore ai cinque giorni. Incrementi dovuti all’aumento dei giorni di stazionamento, in attesa di ricovero, presso i locali del pronto soccorso, divenuti dei reparti di degenza. Cosa che comporta un aggravio di lavoro per il personale che deve alternarsi tra i nuovi arrivi e i pazienti in attesa”.
Nel Lazio quasi 50 mila assistiti hanno stazionato in pronto soccorso per più di 24 ore, quasi 24 mila tra 24 e 36 ore e oltre 26 mila per più di 36 ore. Tra i soli pazienti ricoverati o trasferiti la percentuale di permanenza superiore alle 24 ore sale al 9,3% (era il 2,5% per il totale degli accessi). Ciò indica che circa 32 mila pazienti sono rimasti in pronto soccorso più di un giorno, spesso in situazione di precarietà, in barella e nei corridoi prima di essere indirizzati alle strutture di ricovero e certamente non per colpa del personale. Dov’è stata la Regione in questi mesi? – domanda Civica - Come mai non si è accorta di una situazione diventata ingestibile per gli utenti e per il personale?”.