Camera di Commercio, rischio paralisi. Costruttori: "Tagliavanti deve dimettersi" - Affaritaliani.it

Roma

Camera di Commercio, rischio paralisi. Costruttori: "Tagliavanti deve dimettersi"

E' stato convocato per giovedì prossimo, 17 settembre, il Consiglio della Camera di Commercio di Roma, che ha come punto all'ordine del giorno l'elezione dei nuovi membri della giunta camerale. Una votazione che non sembra godere dei migliori auspici. Si prospetta infatti un braccio di ferro, senza esclusione di colpi, tra la nuova governance dell'ente da una parte e, dall'altra, Unindustria, Confcommercio e Acer che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa sul rilancio della Cciaa di Roma, hanno chiesto a gran voce "le dimissioni" del neo presidente, Lorenzo Tagliavanti, perché "impresentabile".

"L'unica condizione - ha detto Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria - per superare la frattura sono le sue dimissioni. Non intendiamo condividere un metodo di governo che non ha funzionato in passato e non si capisce perché dovrebbe funzionare ora". "Oggi la Camera di commercio è dimezzata, per un anno si rischia la paralisi politica - gli fa sponda presidente della Confcommercio, Rosario Cerra - Il rischio vero è che i soldi non vengano spesi per la comunità".

Per tornare ad avere "una visione di una Camera di commercio degna della Capitale d'Italia", i presidenti di Unindustria, Confcommercio e Acer hanno individuato un pacchetto di punti. "Vogliamo riorganizzare la Camera di Commercio di Roma e ripensarla in maniera radicale", ha detto il presidente della Confcommercio Roma, Rosario Cerra.
Il primo punto è finanziare opere ma non gestirle. "Fino ad oggi non è stato così, con uno snaturamento della Camera di commercio che non nasce per gestire e distribuire incarichi nelle società", ha spiegato Cerra. Quindi contribuire a operazioni importanti per il territorio ma defilarsi al momento dell'attività.
Secondo punto: indirizzi chiari su cosa deve fare la Camera di Commercio. Quindi chiarire le competenze essenziali di servizio - come registro delle imprese o mediazione - definire gli ambiti di sostegno al sistema economico e individuare i settori prioritari dei progetti di promozione del sistema produttivo e del territorio. Poi ripensare in maniera più incisiva la razionalizzazione del sistema delle aziende speciali e delle società partecipate, prevedendo una riduzione più consistente con budget chiari. Un intervento importante, visto che le partecipate, ha detto Cerra, "di fatto il grande buco nero della Camera di commercio di Roma".
Al quarto punto, eliminare la possibilità di doppi incarichi e sovrapposizioni fra componenti della Giunta e management.
"Chiediamo - ha proseguito - che i componenti della giunta non ricoprano incarichi apicali nelle agenzie e in società partecipate. Deve finire il gioco che controllori e controllati sono le stesse persone". Altro proposito è un nuovo piano di razionalizzazione degli immobili: conferire più immobili in un fondo per avere nuove risorse per interventi economici, pianificando una ricollocazione più funzionale degli uffici.
Il sesto punto prevede un ente più aperto e trasparente, con pubblicazione integrale sul sito di tutti i verbali degli organi istituzionali e di tutte le delibere subito dopo la decisione.
Infine, riorganizzare il personale in maniera più efficiente.