Camorra Capitale: la Procura chiede 420 anni di carcere per 32 persone - Affaritaliani.it

Roma

Camorra Capitale: la Procura chiede 420 anni di carcere per 32 persone

Camorra capitale: la Procura chiede la condanna di 32 persone per un totale di 420 anni di carcere.

Secondo la tesi accusatoria, nel quadrante sud-est di Roma, dal 2008 in poi, si era insediata e radicata un'associazione di stampo mafioso che trafficava in stupefacenti gestendo lo spaccio in alcune piazze di Centocelle, Borghesiana, Pigneto e Torpignattara, recuperava crediti con metodi estorsivi, portava avanti una politica espansionistica nella distribuzione delle slot machine, avvalendosi della forza intimidatrice del gruppo criminoso e potendo contare sulla condizione di assoggettamento e di omerta'. "La vedi? Questa e' la Tuscolana... e' tutta roba nostra, ci chiamano i 'napoletani della Tuscolana" dicevano al telefono, senza sapere di essere intercettati.

Adesso per gli affiliati a quel sodalizio e' il momento della resa dei conti: la Procura di Roma, dopo aver ottenuto i loro arresti nel febbraio del 2015, ha chiesto ai giudici della quinta sezione penale del tribunale di condannare 32 imputati infliggendo loro 420 anni complessivi di reclusione.

Le pene più alte sono state sollecitate per Domenico Pagnozzi e Massimiliano Colagrande (30 anni ciascuno), Marco Pittaccio (26 anni) e Claudio Celano (22 anni). Il primo nella veste di "principale promotore" dell'associazione mafiosa e Colagrande, quale "organizzatore" e "cassiere" del sodalizio. Celano avrebbe agito da semplice "partecipe" curando in particolare il recupero dei crediti, mentre Pittaccio, ritenuto "un acquirente stabile di quantitativi di droga" (cocaina soprattutto), risponde anche di aver minacciato una vittima di un'estorsione con una pistola per ottenere la restituzione di un prestito usurario.

Le accuse, a seconda delle posizioni, vanno dall'associazione mafiosa all'associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, reati contro la persona, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, illecita detenzione di armi con l'aggravante del metodo mafioso.
Nel luglio scorso, sei imputati coinvolti nella medesima inchiesta sono stati giudicati e condannati con rito abbreviato.