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Roma
Casamonica, confiscato "tesoro": auto, case e società per 30 mln di euro

Auto di lusso, case e società acquistate con i soldi riciclati dalle attività criminali. Colpo al sodalizio criminale tra Casamonica e n'drangheta: maxi confisca da 30 milioni di euro.

 

Il provvedimento arriva in seguito ad un'importate operazione del maggio del 2017, che aveva portato al sequestro di beni appartenenti a esponenti dei due clan malavitosi. Quel maxi sequestro oggi è diventata confisca e la ricchezza accumulata dal sodalizio criminoso, attivo in strutturate attività di traffico di droga, usura e riciclaggio, è stata posta sotto sigilli. Nella mattinata di giovedì, infatti, la Polizia di Stato in forza alla Divisione Anticrimine della Questura di Roma eseguito i decreti emessi dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma, confiscando: 10 immobili  tra Calabria, Roma e Ardea; 21 società e/o imprese individuali con sede a Roma, Milano, Sora (FR), Avellino, Caserta e Benevento; 25 complessi aziendali;2 4 veicoli tra cui Maserati, Spider, Porsche, Hummer, Mercedes e Audi; 68 rapporti creditizi per un complessivo saldo attivo di € 424.159,13; 1 polizza pegno relativa a preziosi tra cui 3 orologi Rolex.

Tramite gli stessi provvedimenti è stata poi disposta la sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni 5, nei confronti di Francesco Filippone, figlio del più noto Rocco Santo, capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta legata ai Piromalli e già arrestato, insieme a Giuseppe Graviano, nel blitz contro la “‘Ndrangheta stragista”. Ultimo ma non ultimo, all'elenco dei sorvegliati speciali si aggiungge poi Salvatore Casamonica.

Quest’ultimo risulta una figura di spicco dell’omonimo clan. Ritenuto inserito in una vasta attività di spaccio di sostanza stupefacenti, nel 2015 si rese responsabile di una tentata estorsione ai danni di un commerciante del quartiere Tuscolano e, nel luglio dello scorso anno, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell'”Operazione Gramigna” per aver costituito un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio, nonché di ulteriori reati quali estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti, tutti con l’aggravante del metodo mafioso.

In particolare, Calvi, Mercri e Filippone sarebbero i protagonisti di un'infiltrazione nella realtà economico-finanziaria di Roma fin dalla fine degli ani '90. Dopo essersi insediati in questo capoluogo, collegati anche ad esponenti della camorra, i tre entravano in contatto con personaggi della criminalità organizzata romana, appartenenti alla famiglia Casamonica, con i quali stringevano alleanze. In particolare, grazie all'aiuto di presta nomi, familiari e non, hanno acquisito locali commerciali, soprattutto nel settore bar/ristorazione ubicati in zone ad alta vocazione turistica della Capitale, tramite il reinvestimento di cospicue somme di denaro di provenienza illecita quale il traffico di stupefacenti e l'usura, avviando, altresì,  svariate società "cartiere"  dedite al riciclaggio di denaro.

Tra le attività confiscate si segnalano diversi esercizi tra cui bar/ ristorazione nelle zone più prestigiose della capitale, in particolare i bar: "Pio Er Caffe" e "L'Angolo d 'Oro", un bar con tabaccheria denominato "Tentazioni Caffe", nonché il ristorante/trattoria "Hostaria Sara Franca", tutti ubicati nei pressi del Vaticano, una trattoria in Trastevere, e il ristorante/pizzeria denominato "MiRò Restaurant Kitchen & Sound”.Inoltre, sono state confiscate anche due rivendite di autoveicoli denominate rispettivamente "My Cars", con sede operativa in zona Borghesiana, e "Sarocar New", in zona Laurentina. Il provvedimento di confisca riguarda, infine, una palestra e un'impresa di vendita di calzature di Ciampino riconducibile alla famiglia Casamonica.

 

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