Case occupate: la residenza non è garantita. L'esperto: “Una mossa politica” - Affaritaliani.it

Roma

Case occupate: la residenza non è garantita. L'esperto: “Una mossa politica”

Parla Nino Paolantonio, docente di diritto amministrativo presso l'università di Tor Vergata

Certificare la residenza per chi occupa abusivamente una casa? Per il Comune di Roma si può anche se il Consiglio Comunale ha approvato una semplice mozione di indirizzo al sindaco che prima o poi dovrà essere tramutata in un atto ufficiale.

Ma per Nino Paolantonio, docente di diritto amministrativo all'università Tor Vergata, l'atto del Consiglio osteggiato dalle opposizioni, “è più che altro una mossa politica”. Mentre gli ufficiali d'anagrafe sono pronti alla rivolta e sembrano intenzionati a non applicare la legge per il timore di compiere un reato amministrativo, l'esperto spiega perché sarà molto complesso che la “mozione occupazione” diventi una realtà.

Professore, sembra che le persone che hanno occupato abusivamente una casa ora potranno richiedere la residenza. Ma la mozione sembra contrastare con l’articolo 5 del decreto Lupi, convertito nella legge numero 80 del 2014. Che succede?

"La mozione consiliare non è un provvedimento amministrativo, ma politico. Fa il paio con le mozioni parlamentari. Questo perché l’articolo 5 del decreto Renzi Lupi prevede già una deroga di per sé. Secondo il comma 1 quater, il sindaco, in presenza di persone minorenni o meritevoli di tutela, può dare disposizioni in deroga a quanto previsto ai commi 1 e 1-bis, a tutela delle condizioni igienico-sanitarie”. È lo stesso decreto Lupi, quindi, a prevedere una deroga. È un potere ampiamente discrezionale, però, perché bisogna capire chi sia meritevole di tutela. Questa norma prevede una possibilità di deroga, ma è rigorosamente limitata a queste condizioni. Decide il sindaco Gualtieri, che dovrà svolgere una istruttoria, cioè mostrare che esistono tali condizioni. Aggiungo che il provvedimento del sindaco Gualtieri dovrebbe contenere una limitazione temporale. Se così non fosse, senza fissare un termine ultimo, allora sì che la burocrazia, cioè il potere amministrativo, si sovrapporrebbe a quello politico del legislatore. La politica deve mettersi al tavolo. Il decreto Lupi ha ritenuto di risolvere il problema, ma in modo molto vago. Quindi il provvedimento del sindaco deve essere molto analitico. Penso sia una operazione esclusivamente politica. L'emergenza casa non è un'emergenza vera e propria, perché come sappiamo le occupazioni durano ormai da 40-50 anni”.  

Dirigenti, messi e dipendenti del Comune possono quindi firmare i certificati senza ansie di infrangere la legge?

“Bisogna quindi che il Sindaco svolga una istruttoria adeguata e dia una motivazione altrettanto adeguata. La motivazione è essenziale in qualsiasi provvedimento amministrativo. Il funzionario è tutelato, perché è la stessa norma che gli impone di rilasciare il certificato di residenza all’occupante che il Sindaco abbia ritenuto meritevole di tutela. Ma al momento il Sindaco non si è espresso; se la domanda è “la mozione ribalta la situazione”, la risposta è no. Con la mozione non c’è nulla di esecutivo, è solo un atto che impegna il sindaco. In teoria, se Gualtieri non facesse nessun provvedimento potrebbe venire sfiduciato. Quindi, al momento non c'è nessuno scandalo e tanto meno una “abrogazione dell’art. 5, che di certo non può essere abrogato se non da un’altra legge, non da provvedimento comunale. Solo leggendo il provvedimento del Sindaco capiremo se, in concreto, la logica restrittiva dell’art. 5, salva l’eccezione (ripeto, temporanea) per i cosiddetti soggetti deboli, sconfina nel territorio riservato al Parlamento”. 

Le critiche della Lega e della Lista Civica Raggi

Bufera sulla mozione approvata in Comune, con le critiche che arrivano dai leghisti e dalla Lista Civica Raggi. Fabrizio Santori, consigliere comunale della Lega, attacca il primo cittadino: “In 8 mesi il sindaco Gualtieri ha approvato il bonus di 10.000 euro ai rom, aumentata del 10% la riserva di alloggi da dare in deroga ai movimenti per la casa e ora rilascia la residenza a chi occupa abusivamente. Accontentata l’estrema sinistra ci chiederemo quando intende dare una risposta ai romani onesti che rispettano le regole visto che in 8 mesi ha assegnato ai cittadini in graduatoria solo 37 case popolari. Questo è il Pd, il partito dei furbi che lancia un messaggio che riteniamo gravissimo: 'la proprietà privata non esiste, vai, occupa le case, non pagare l’affitto, sfonda le porte e potrai avere tutto gratis".

Secondo Antonio De Santis, capogruppo capitolino della Lista Civica Virginia Raggi-Ecologia e Innovazione. "Sulla mozione con cui l'attuale maggioranza Pd impegna sindaco e Giunta a concedere la residenza agli abusivi, abbiamo assistito a un dibattito di natura esclusivamente ideologica. Volendo riportare l'attenzione sulla questione pratica, sarebbe dovere di chi governa soffermarsi sugli aspetti concreti, innanzitutto di fattibilità e correttezza tecnico-giuridica. Nel dispositivo - a parte la richiesta di sensibilizzazione a un intervento del Governo per il superamento del Decreto Lupi - vi è anche l'intento di derogare all'articolo 5 della Legge 80/2014 sull'iscrizione alla residenza. Inutile dire che Roma Capitale non ha la potestà di derogare a una norma di legge. Come si fa a derogare a un articolo di legge che già specifica limiti e derogabilità della stessa previsione normativa? Gli ufficiali di Anagrafe e Stato civile non possono in autonomia derogare a una fattispecie normativa ad oggi prevista da un decreto solo perché lo ha deciso la maggioranza Dem in Campidoglio. Quindi, sostanzialmente, si tratta di una mozione vuota, dall'impostazione sbagliata, che promette un qualcosa che allo stato non si può assolutamente mantenere. Così in un comunicato Antonio De Santis, capogruppo capitolino Lista

Case occupate, plauso da Demos: "È un diritto, non una concessione" 

Plauso invece da Paolo Ciani, capogruppo capitolino di Demos, secondo cui la mozione vuole tutelare il diritto alla residenza, negata in virtù dell'art. 5 del cosiddetto decreto Renzi-Lupi a chi non ha un contratto di affitto in regola, anche se in stato di necessità”. Per Ciani “Non parliamo di occupazioni o diritto all’abitare, ma del diritto alla residenza e di ciò che ne deriva. Quello che chiediamo nella mozione – ha aggiunto - è un’applicazione completa di questo articolo, compresa la deroga prevista nei casi in cui ci sono minori o particolari fragilità”.