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Roma
Chi non usa internet e Fb è un romano si serie b. Lo ha deciso Virginia Raggi

M5S dipendenti da internet e dai social sino al punto di escludere il 30 per cento della popolazione dalle attività solo perché, per scelta personale, ignoranza informatica o assenza di adsl o banda larga, non accede ai servizi di rete. Succede a Roma, dove ogni scelta, decisione e persino le consultazioni sul traffico finiscono solo ed esclusivamente in rete.

 


Più che digital divide, quello del Movimento Cinque Stelle e del sindaco Virginia Raggi si configura come vera e propria esclusione sociale. Tralasciando i post ufficiali del sindaco che per mesi ha privilegiato il blog di Grillo al posto del sito del comune di Roma, l'ultimo attacco alla “libertà di essere in rete” arriva con l'Agenzia della Mobilità, dove da giorni è pubblicato un sondaggio sulla “mobilità dei romani”. In sostanza, il Comune attraverso la controllata che si occupa di mobilità, chiede ai romani di definire i propri spostamenti casa-lavoro, casa scuola, casa-tempo libero per poi disegnare la “mappa degli spostamenti”, uno strumento fondamentale per disegnare “su misura” il servizio di trasporto pubblico e avere una fotografia del traffico in città.


E che fa il sindaco? Come sua abitudine promuove l'iniziativa sulla sua pagina social, ignorando persino i documenti in possesso del Campidoglio, come la distribuzione della popolazione in città e nell'area metropolitana e persino l'età media. Basterebbe poi tenere bene a mente i dati del Censis sulla quantità e qualità degli accessi alla rete, per capire che la decisione di concentrare annunci, campagne e informazioni utili, esclude volutamente il 30 per cento dei romani da ogni decisione del Comune.
Scrive Raggi: “Abbiamo lanciato il questionario online “Come ti muovi” perché vogliamo un trasporto pubblico a misura di cittadini. Fino al 31 dicembre i romani potranno compilarlo collegandosi al sito https://romamobilita.it/it/come-ti-muovi. Tramite una web application semplice ed intuitiva i cittadini saranno “interrogati” sulle loro abitudini di spostamento. E in palio per chi risponderà alle domande abbonamenti Metrebus gratuiti e abbonamenti al car-sharing comunale.I dati raccolti saranno un contributo prezioso per migliorare la pianificazione e l’organizzazione della rete del trasporto pubblico di superficie che dovrà tenere conto delle indicazioni dei cittadini e delle esigenze del territorio”.

E scrive anche il Censis: “ Nel 2015 gli utenti di internet aumentano ancora (+7,4% rispetto al 2013) e arrivano alla quota record del 70,9% della popolazione italiana. Ma solo il 5,2% di essi si connette con banda ultralarga. E continua la forte diffusione dei social network. È iscritto a Facebook il 50,3% dell’intera popolazione (il 77,4% dei giovani under 30), YouTube raggiunge il 42% di utenti (il 72,5% tra i giovani) e il 10,1% degli italiani usa Twitter”.
Sull'accessibilità della rete per classi demografiche, il Censis poi traccia un profilo ancora più chiaro: “Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 91,9%, mentre è ferma al 27,8% tra gli anziani; l’85,7% dei primi usa telefoni smartphone, ma lo fa solo il 13,2% dei secondi; il 77,4% degli under 30 è iscritto a Facebook, contro appena il 14,3% degli over 65; il 72,5% dei giovani usa YouTube, come fa solo il 6,6% degli ultrasessantacinquenni”.
Insomma, se i cittadini sono anziani o non hanno la possibilità di accedere al internet e ai social, o se anche hanno deciso di non autoincludersi nel villaggio globale, scivolano in serie B.

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