A- A+
Roma
Cinghiali e rifiuti via dal dibattito: si parla solo di Pnrr e non dei ritardi

di Antonio De Santis 

Dal giorno dell’elezione del nuovo sindaco, il dibattito pubblico su Roma sembra aver perso definitivamente i “raffinati” approfondimenti su cinghiali e immondizia.

Nonostante la questione rifiuti sia tutt'altro che risolta e gli ungulati continuino, grazie all'inerzia della Regione, a imperversare nel territorio cittadino, il cambio di Giunta pare aver "silenziato" ogni lamentela al riguardo. Chiariamo subito che non si tratta di un mero esercizio di sterile vittimismo, ma di un semplice e innegabile dato di fatto.

La nuova narrazione di Roma è compiacente

Improvvisamente, viene costruita una narrazione diversa della città, applicando filtri e sordine ai mali decennali di Roma e dando vita a una realtà nuova che pare costruita ad hoc.

La nuova narrazione prevede che a far cadere gli alberi non sia più direttamente il sindaco ma le raffiche di vento, a far incendiare gli autobus non sia più il primo cittadino in persona bensì l’auto combustione, a rendere le strade sporche non sia più il sindaco ma l’oggettiva mancanza di sbocchi per il trasbordo dei rifiuti, a far aprire voragini non sia più il sindaco bensì il dissesto idrogeologico. E ancora, la responsabilità della scarsa presenza dei vigili per strada non è più attribuibile al sindaco, ma all’atavica carenza di agenti in organico su cui, per inciso, nella passata consiliatura, ci si attivò concretamente con l'assunzione di migliaia di nuove risorse.

antonio de santis m5s roma
 

L'approccio di fondo alle questioni cittadine sembra essere cambiato, anche grazie alla "compiacenza" di certi gruppi social che, dopo aver fatto la parte dei "leoni" nei confronti della precedente Amministrazione, si sono oggettivamente trasformati in gruppi di resilienza. Da luogo in cui segnalare, anche in maniera esasperata, i problemi della città a bacheche in cui informarsi sul migliore pollo arrosto in zona è stato un attimo.

Con la nuova Amministrazione, d'altro canto, sembra di assistere a uno spettacolo di illusionismo degno del miglior Houdini, abile a trasformare le vecchie e quotidiane iatture in qualcosa di diverso e ben più affascinante: il PNRR. Argomento fondamentale per il futuro di Roma, sia chiaro, ma sul quale è necessario fare alcune doverose considerazioni.

Il Pnrr ve lo spiego io

Il PNRR, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non è un diritto a ricevere fondi che scatta in automatico, ma un insieme di risorse che va conquistato attraverso progetti concreti e realmente aderenti alle esigenze della città. Ed è proprio qui che casca l'asino: di fatto, Roma è in grosso ritardo sul PNRR.

Molti bandi sono in scadenza e la macchina comunale non sembra essere pronta a sostenere la gravosità dell’impegno. Soprattutto, una volta ottenute, queste risorse dovranno essere gestite con grande diligenza, facendo ben attenzione a non commettere i consueti errori del passato, ed essere poste al riparo da speculazioni e rischi, anche di corruzione di cui, di fatto, non si parla più. Un segnale decisamente negativo che, ci auspichiamo, non trasformi presto o tardi il PNRR in “ PI ENNE ERE ERE”, come qualcuno maldestramente già lo declina.

In tutto ciò, a partire dal mese di aprile, i ristoratori romani, stritolati da una crisi senza precedenti, dovranno riprendere a pagare l’occupazione di suolo pubblico mentre centinaia di lavoratori del settore alberghiero sono stati già licenziati. A questo proposito, proprio la settimana scorsa si è svolto in Campidoglio un Consiglio Straordinario sul Turismo in cui l’assessore capitolino Onorato non ha formulato alcuna proposta autonoma e concreta da parte dell’Amministrazione, limitandosi a chiedere aiuto al Ministro del Turismo Garavaglia il quale, a sua volta, ha sostanzialmente risposto che il problema si risolverà solo quando torneranno i turisti. La classica "scoperta dell'acqua calda" che nulla aggiunge a un dibattito che si fa sempre più pressante e drammatico.

Sullo sfondo il caro bollette che minaccia famiglie ed aziende

Ora, è chiaro che ci troviamo davanti a problemi complessi. Nessuno ha la presunzione di pretendere una bacchetta magica, ma certamente esistono iniziative che l’Amministrazione capitolina può e deve subito intraprendere. Stando alla "nuova narrazione”, verrebbe da pensare che la nuova Amministrazione potrebbe far ricorso agli stessi poteri taumaturgici utilizzati per risolvere, in appena 24 ore dal proprio insediamento in Campidoglio, i problemi delle buche, dei cinghiali e dei rifiuti. Peccato che la realtà, con buona pace di qualche predicatore di professione, sia ben diversa dai racconti propinati ad arte per imbonire i cittadini, e che Roma necessiti di soluzioni concrete, ma soprattutto di serietà ponendo fine alle strumentalizzazioni che non fanno bene alla città e non interessano più a nessuno.

Iscriviti alla newsletter
Tags:
antonio de santiscinghialicinghiali romagualtierilista virgnia raggirifiutirifiuti roma






Europee 2024, i candidati dell'Italia Centrale: corsa contro l'astensionismo

Europee 2024, i candidati dell'Italia Centrale: corsa contro l'astensionismo


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.