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Roma
Comunali Roma, Lobuono sfida la Raggi: “Basta col passato, tocca ai giovani”

Comunali Roma 2021, l'unico sfidante della Raggi iscritto alla corsa per il Campidoglio ha 20 anni, non è romano, ha un passato nel Pd e in Italia Viva, stima Renzi e ammira il premier Conte: Federico Lobuono, classe 2000, ed i ragazzi de La Giovane Roma sono pronti a dire basta con il passato ed a prendersi il Campidoglio.

Nato a Lecce, ha vissuto a Bari fino al 2016 per poi trasferirsi a Roma, nel quartiere Pigneto prima e a Monti poi. Studia Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza e sogna di diventare sindaco di Roma. Federico Lobuono ad Affaritaliani racconta il programma de La Giovane Roma 2021.

Un candidato sindaco così giovane a Roma non si era mai visto. Come è nata questa idea? Cosa ti ha spinto a candidarti?

“Roma si trova in una fase di limbo perenne ormai da molti anni. Non si capisce quale sia il progetto di città, non si capisce quali siano le prospettive, chi la amministra sembrerebbe non avere una visione chiara del futuro della Capitale. Non si può perennemente incolpare gli altri per le mancanze strutturali della propria agenda politica, non dobbiamo più cadere nel tranello, più volte ripetuto, che Roma sia ingovernabile e senza speranza. Queste sono teorie malsane di chi non ha un progetto vero per Roma, di chi pensa che tanto non ci sia più nulla da fare concretamente per il rilancio della città. Noi un progetto lo abbiamo. Sicuramente è ambizioso, audace, difficile, ma questo non implica che non sia serio e fattibile. Roma è in crisi, è chiaro a tutti. È in crisi dal punto di vista politico, sociale e culturale. L’ideogramma cinese che significa crisi è composto da due caratteri, uno dei quali significa opportunità. Ma chi in passato ha già avuto la possibilità di cambiare il modus vivendi della Capitale, non riuscendoci, oggi non può essere la soluzione”.

Si sentirebbe pronto a sedersi su una poltrona rovente come quella del sindaco di Roma?

“Assolutamente. È giunto il momento che i giovani prendano coscienza del loro valore, che si mettano in gioco. Quello che in molti non riescono a capire, principalmente gli adulti, è che questo futuro, che ormai è un deserto, appartiene a noi. Noi non siamo degli ingenui, sono gli altri che si sono rassegnati e adeguati a questo status quo. Noi abbiamo le idee chiare, ma soprattutto abbiamo una visione di Roma e il tempo necessario per portarla a termine”.

Quale è stata la reazione della sua famiglia quando le ha annunciato che si sarebbe candidato a sindaco di Roma?

“Mia mamma mi ha sempre sostenuto, dal primo momento. Aggiungo: ci ha lasciato casa per oltre un mese, dormendo da amiche che la ospitavano, pur di permetterci di fare le riunioni tutti insieme, muniti di mascherina sia chiaro. La nostra casetta è diventata l’ufficio, mia mamma è stata davvero straordinaria. Ho vissuto sulla mia pelle cosa significhi essere insultato e deriso sui social, non hai idea di quante offese abbia ricevuto negli ultimi giorni. Ma quello che non sopporto sono proprio gli insulti a mia madre. Lei non c’entra nulla. Mi sono sentito responsabile. Guardarla in faccia mentre leggeva quei commenti non è stato facile”.

Per governare la Capitale, oltre ad un sindaco capace e preparato, è fondamentale avere una squadra di candidati all'altezza. La Giovane Roma ce l'ha già?

“In questa sfida non sono solo. Siamo una squadra valida, composta da giovani romane e giovani romani under 25, e siamo entusiasti di dedicare tempo e energie alla costruzione di questa campagna. Stiamo costruendo il programma e stiamo analizzando le centinaia di candidature che sono arrivate nel corso delle settimane. Costruiremo una squadra all’avanguardia, coinvolgendo numerose personalità provenienti da vari mondi e da varie esperienze lavorative e imprenditoriali. Roma ha bisogno del coraggio di un giovane, di una squadra di persone che amano la Capitale, della determinazione di professioniste e professionisti pronti a mettersi in gioco”.

Lei è un ex renziano, con un passato sia in Italia Viva che nel Pd. A che fascia di elettori punta La Giovane Roma? Agli scontenti dell'attuale Centrosinistra o a quelli sedotti e poi abbandonati dal Movimento 5 Stelle?

“Vogliamo riuscire a riportare i giovani al voto, vogliamo riuscire a riportare alle urne chi non vota da anni, vogliamo convincere i neo-elettori e i veterani dell’urna a sceglierci, vogliamo parlare con tutti, casa per casa. Abbiamo l’assoluta consapevolezza di ciò che stiamo facendo. Noi ci rivogliamo a tutte e tutti, ai delusi e ai non delusi, ai nonni e alle nonne, ai ragazzi che animano le giovanili di tutti i partiti. Anzi faccio un appello sfruttando questa intervista. Giovani di tutti i quartieri di Roma, unitevi! Abbandonate i partiti, le giovanili, le strutture. Unitevi a noi. Insieme scriviamo la storia”.

Un 20enne di Sinistra, alla prima esperienza politica, avrà di certo qualche modello politico di riferimento. Ci faccia qualche nome.

“Aldo Moro, perché è stato in grado di unire. Berlinguer, per la sua coerenza e per la grande capacità a far innamorare le persone della Politica. Matteo Renzi, perché non rinnego il passato, e poi vorrei complimentarmi con Giuseppe Conte, ha gestito l'emergenza Covid e la richiesta di aiuti all'Europa in maniera davvero esemplare”.

Come reputa l'operato di Virginia Raggi in questi anni di Campidoglio a 5 Stelle?

“Roma è in crisi. È chiaro a tutti. È in crisi dal punto di vista politico, sociale e culturale. Chi in passato ha già avuto la possibilità di cambiare il modus vivendi della Capitale, non riuscendoci, oggi non può essere la soluzione. Per questo la ricandidatura della Raggi non mi sembra opportuna. Ora tocca a noi che siamo la vera e unica alternativa concreta per la Capitale”.

Cosa salva del lavoro fatta dall'amministrazione Raggi?

“Sicuramente sul fronte della legalità non si possono che dare giudizi positivi. Un esempio chiaro è lo sgombero dei Casamonica. Quelle immagini sono state forti e importanti. Raggi ha avuto il coraggio di fare una cosa che prima di lei tanti altri non hanno fatto. Un gesto grandissimo, un vero schiaffo alla criminalità organizzata”.

Qualora Movimento 5 Stelle, Pd o Centrodestra le chiedessero un confronto, lei sarebbe disponibile?

“Parliamo con tutti, con chiunque rientri tra le forze politiche dell'arco parlamentare quindi allineate ai principi della nostra Costituzione. Una cosa deve essere chiara: non ci interessa dialogare con chi fa dell’odio e della paura la sua linea politica”.

Quali saranno i temi su cui La Giovane Roma e Federico Lobuono baseranno la loro campagna elettorale?

“Il programma si incentra su 10 punti chiave: Cultura e Turismo, Trasporti, Mobilità e Viabilità, Ambiente, Rifiuti e Decoro, Legalità, Trasparenza e Sicurezza, Scuola e Università, Smart City e SID (Sburocratizzazione, Innovazione e Digitalizzazione), Sport e Politiche Giovanili, Periferie e Politiche sociali, Urbanistica e Città Aperta, infine Partecipazione e Cittadinanza Attiva. Alcune proposte concrete: teatri e cinema gratis per under 25 e over 60. Riaprire alla cultura specie dopo il periodo di lockdown è fondamentale. Poi pensiamo a un progetto per rendere navigabile il fiume Tevere con un sistema di trasporto su acqua non solo turistico ma anche e soprattutto per i romani. Per gli autobus pensiamo, solo per fare un esempio, alla salita anteriore obbligatoria con timbratura del biglietto prima dell'ingresso, con un modello "oyster card" come avviene a Londra, permetterebbe di recuperare in cinque anni circa il 40% dell'evasione tariffaria”.

Cosa manca a Roma per stare allo stesso livello delle altre capitali europee?

“Coraggio, visione, determinazione, soldi, poteri e attrattività. Quindi: più soldi per la Capitale e maggiori poteri per il Sindaco, il coraggio e l’incorruttibilità di una lista giovane, la determinazione della squadra che guiderà Roma e chiaramente potenziare l’arrivo dei turisti e di chi vuole investire sulla e per la Metropoli”.

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