Confcommercio: "Tagliavanti presidente non di tutti" - Affaritaliani.it

Roma

Confcommercio: "Tagliavanti presidente non di tutti"

"Sì è concluso stamattina con l’elezione di un 'presidente non di tutti' un percorso elusivo e tutt’altro che trasparente per riproporre un modello 'politico' e non economico di gestione delle risorse destinate alla rivitalizzazione del tessuto imprenditoriale di Roma, iniziato con il mancato rispetto della parola data e l’impegno di trovare una soluzione unitaria a favore delle imprese romane con Confcommercio, Unindustria e le altre associazioni da parte di Lorenzo Tagliavanti; proseguito con la presentazione di dati che consideriamo inverosimili da parte di specifiche associazioni; con il mancato riscontro da parte del segretario generale della Cciaa Pietro Abate nel dare trasparenza pubblica all’apertura dei plichi contenenti questi dati e con un ruolo attivo di quest’ultimo nell’intero processo di rinnovo del consiglio camerale; con l’assenza di controlli sulla veridicità dei dati da parte dell’assessorato alle attività produttive della Regione Lazio, confermato, tra l’altro, da un comunicato della presidenza della Regione che rimanda di fatto la verifica puntuale dei dati al segretario generale della Cciaa; proseguito, fino a questa originale elezione, con il mancato accesso da parte della Cciaa alla verifica dei dati richiesta dalle nostre associazioni, accesso per il quale Confcommercio e Unindustria sono dovute arrivare a fare un esposto in Procura; continuato con una corsa nella calura agostana sotto l’egida di un’emergenza incomprensibile per eleggere un 'presidente non di tutti'; realizzato con una violazione dello spirito delle norme che specificamente richiedono nello statuto della Cciaa i 2/3 della presenza dei consiglieri in ragione dell’ottenimento di un consenso generale, e non solo di parte, per il Presidente; con una votazione surreale l’8 agosto in cui 20 presenti facevano ben 2 votazioni consecutive per raggiungere un quorum minimo per l’elezione del Presidente di 22; seguite, dopo soli 3 giorni asseritamente giustificati dall’emergenza, dall’elezione di oggi del 'presidente non di tutti' sulla quale dovrà pronunciarsi l’autorità giudiziaria sia sulle procedure sia per un’incompatibilità tra i risultati ottenuti da Tagliavanti come presidente di Investimenti Spa negli ultimi 5 anni e i requisiti richiesti per assumere la carica di Presidente della Cciaa".

"Questa la sequenza di fatti, non opinioni - prosegue la Confcommercio di Roma - L'imbarazzo per il tutto è evidente se oltre un consigliere su 3 ha deciso di non dover presenziare a nessuna, specifichiamo nessuna della 3 sedute elettive. Oggi la Cciaa di Roma ha il suo 'presidente non di tutti' che non rappresenta l’intero tessuto economico sano ed operoso della nostra meravigliosa città, delle migliaia di imprese e di lavoratori, delle persone che hanno problemi veri e quotidiani a cui la Cciaa dovrebbe contribuire a dare risposte e che rifiutano con sdegno i giochi di palazzo. Dispiace per i colleghi delle altre associazioni e le tante persone per bene coinvolte e vittime, spesso inconsapevoli, di questa situazione, spinte dal loro giusto senso del dovere strumentalizzato da chi ha solo il senso del potere. Abbiamo comunque compreso e apprezzato l’operato di quei consiglieri che, per un loro senso istituzionale, hanno preso una posizione, anche non gradita, votando con l’attuale maggioranza. Il neo 'presidente non di tutti' ha dichiarato di sognare l'inclusività ma non ha certo agito per garantirla e vedremo se a breve saprà, come sempre, smentirsi nei fatti nominando quali membri della giunta solo i suoi sodali ovvero se terrà fede alle sue parole aprendo la giunta anche a rappresentanti delle associazioni che ha finora volutamente tagliato fuori. Vedremo se saprà apprendere la lezione che quei 13 assenti di oggi, oltre un terzo del Consiglio Camerale, hanno cercato di insegnargli. 13 assenti all’elezione sono un'onta e un monito. Da parte nostra oggi questa elezione rappresenta la tappa di un percorso che ci vedrá, insieme ad Unindustria e alle altre maggiori associazioni del territorio, ancora combattere nelle sedi giudiziarie per vedere accolte le nostre ragioni. Ragioni, come la legalità e la trasparenza che rappresentano per noi un irrinunciabile caposaldo che non può essere piegato da scopi utilitaristici come avvenuto in questa agostana elezione. La difesa della dignità della Cciaa di Roma non finirà con l’elezione di questo 'presidente non di tutti'".