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Roma
Coronavirus: case stracolme di pasta e disinfettanti. Crolla la Nutella: -8%

Quantità industriali di pasta, cibo in scatola, detersivi e disinfettanti. Dopo una settimana di lockdown per il Coronavirus, ecco cosa hanno acquistato gli italiani che hanno invaso supermercati e discount come se fosse scoppiata una guerra.

A scattare l'istantanea dei consumi nelle prime due settimane di Coronavirus, a partire dal 24 febbraio, è stata la Coop che ha analizzato le vendite nei supermercati realizzando una classifica dei prodotti più acquistati e che giocoforza dovrebbero ancora intasare le dispende delle case.

La corsa agli acquisti intanto ha generato una domanda di prodotti che è cresciuta mediamente del 13 per cento rispetto allo stesso periodo degli anni passati, con picchi del 100 per cento nei giorni dei decreti.

Tra i prodotti più acquistati, ovviamente l'Amuchina e disinfettanti con un punta del 547%, seguita da alcool denaturato (203%) e salviettine disinfettanti (478%) e in generale prodotti per l'igiene.

Poi c'è il capitolo generi alimentari: pasta + 51%, riso +39% poi, legumi e carne in scatola, che aumentano rispettivamente del 55 e del 60%. Ma il prodotto che ha visto crescere di più le vendite è stata la farina con un aumento dell’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Segno positivo anche per tutti gli altri prodotti a lunga conservazione come conserve di pomodoro e sughi pronti, olio, zucchero, prodotti per la colazione come latte UHT, biscotti, marmellate e fette biscottate, che fanno registrare aumenti tra il 10 e il 40% circa. Crescono anche le vendite di pesce, sia in conserva (+26% del tonno) che surgelato (+21%).

Ma per fare spazio a tutte queste scorte, a qualcosa gli italiani hanno rinunciato. Calano le vendite di molte bevande alcoliche, con birra e vino che perdono tra il 7% e il 20%, ma anche quelle analcoliche, come i succhi di frutta (-13%) e le bibite (-10%). Anche se potrebbe sembrare naturale che in questo periodo di emergenza coronavirus gli italiani cerchino di consolarsi con i dolci, non è così: merendine e pasticceria industriale hanno fatto registrare cali fino al 12%, e addirittura la Nutella ha visto le sue vendite calare dell’8%.

La classifica è stata resa nota da il fatto alimentare.it

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