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Roma
Coronavirus, l'Estate Romana diventa Autunno Romano: spostata a dicembre

Coronavirus, l'Estate Romana diventa autunno romano. Pur di salvare i fondi dei vincitori dei bandi, il Comune di Roma trasla la manifestazione, dichiarando guerra alla pioggia e al freddo.

Il doppio salto carpiato della cultura romana, arriva dall'assessore Luca Bergamo che annuncia la sopravvivenza dell'Estate Romana e della manifestazione Eureka al disastro Coronavirus: “Flessibilità, quest’anno, per realizzare i progetti vincitori dei bandi cultura e conferma del contributo economico per il 2021 e 2022”. Tradotto significa che il bando per i contributi già approvato , non si annulla ma si spostano le manifestazioni “in periodo decorrente dal cessare delle esigenze e sino al 31 dicembre 2020”.

Così potrà accadere che qualche manifestazione tipica dell'Estate Roma si potrà svolgere in novembre a cavallo del “ponte di Ognissanti”, oppure in concomitanza con l'albero di Natale. Ma sempre Estate Romana si chiamerà”.

Oltre le soluzioni alla “romana”, la volontà del Campidoglio è di sostenere i vincitori del bando che avrebbero già dovuto essere in avanzata fase dei progetti. Per non perderei contributi, sarà sufficiente rimodulare le idee, cambiarle, modificarle e adattarle alla nuova stagione.

Non è solo una sfida contro il clima quella del Campidoglio ma anche una ventata di ponentino contro la previsione che vorrebbe riaperte le attività ludiche e aggreganti non prima del 31 dicembre. Se così dovesse essere, per salvare fondi e progetti, basterà una nuova delibera di Giunta per trasformare l'autunno Romano in Inverno Romano si a chiudere l'anello con l'arrivo dell'Estate 2020.

Commenta l'assessore Bergamo che da oggi è in lizza per diventare l'inventore dell'Autunno-Inverno romano: ““Le edizioni 2020 di Eureka! ed Estate Romana si potranno fare da cessata emergenza fino a fine anno. Gli operatori risultati idonei ai due bandi, potranno rimodulare l’offerta per renderla compatibile con il periodo e con le misure che saranno necessarie o non realizzarla se fosse impossibile, senza che questo abbia effetto sul diritto acquisito di realizzare i progetti nel 2021 e 2020 che resta confermato. Confermiamo così anche la possibilità di ricevere i contributi riconosciuti per il 2020 nella percentuale stabilita a fronte di costi effettivamente sostenuti per l’attività. E’ una delle misure che stiamo realizzando a quadro normativo ancora invariato, per mettere risorse a disposizione del lavoro degli operatori culturali e del contributo essenziale che danno con il loro lavoro a Roma e al suo sviluppo. Sottolineo che la conferma dei fondi sul triennio, misura a suo tempo concepita per consentire a chi fa cultura di programmare e migliorare cosi la qualità dell’offerta, le reti di collaborazioni, l’efficienza gestionale e le condizioni per chi lavora, è oggi anche il primo atto concreto che parla al contempo della situazione di oggi ma anche della volontà di costruire da subito un nuovo domani. Con il medesimo spirito lavoriamo insieme ai colleghi delle grandi città, perché le misure disposte da Governo e Regioni, direttamente o attraverso i Comuni, siano adeguate a fare fronte alla profonda crisi che colpisce imprese, organizzazioni e lavoratori della cultura”.

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