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Roma
Coronavirus, “è la fine del mondo”, apocalittici e complottisti si scatenano

di Patrizio J. Macci

L’inferno è l’inferno e non c’è niente da raccontare a meno che non si ha la ventura di stare in prima linea. Poi c’è il virus delle cazzate che in alcuni casi è molto peggio del Coronavirus, che puoi vedere gonfiarsi come un soufflé anche standotene in poltrona.

E qui si possono riempire volumi di facezie più o meno pesanti. Quel grumo di apocalittici, complottisti, dietrologi che vedono nella pandemia in corso tutto e il contrario di tutto. Portatori di stramberie e dicerie di bassa lega scientifica degne dei sostenitori dell’esistenza dell’Area 51 come luogo dove avverrebbero chissà quali esperimenti scientifici su corpi di alieni.

Dopo una settimana di segregazione con due soli punti di riferimento fissi, il tabaccaio e il supermercato, c’è materiale per riempire un quaderno. Il primo è il signore di una chiesa avventista di non so quale giorno che vaga nel X Municipio con un cartello da uomo-sandwich con su scritto: “Jesus è tornato convertitevi” e sotto le indicazioni di un’associazione o una chiesa dove iscriversi con relativo Iban. Gli manca il bastone per essere Shel Shapiro in Brancaleone alle Crociate perché ha anche una folta barba bianca.

C’è quello in fila al supermercato che racconta di lavarsi i capelli con l’aceto e prendere vitamine, perché glie l’ha detto un suo cugino che sta in Australia e abita in una fattoria vicino al deserto e lì la malattia non è arrivata. Poi ci sono quelli che parlano da giorni di una mitica esercitazione degli Stati Uniti in Europa che sarebbe la prova tecnica di un’invasione dopo aver scatenato il virus per annientare l’Europa. Per questo motivo Trump si vorrebbe comprare il vaccino in esclusiva (che per la cronaca neanche ancora esiste).

C’è un tipo con una mascherina nera con due filtri abnormi che gioca compulsivamente con una consolle portatile, sostiene che la colpa è della tecnologia 5G che abbasserebbe la difese immunitarie. Ovviamente per dire tutto questo la mascherina la tiene in testa, come quelli che vanno in motorino mettendo il casco poggiato sulla testa come fossero occhiali da sole. Sta giocando on line e ha l’apparecchiatura connessa a una batteria gigante che tiene in una retina sullo stomaco. Quella di certo male non gli fa.

Poi ci sono quelli che hanno letto qualche cosa, ed elaborano facendo un minestrone. Sono preoccupati perché lo store on line di Amazon ha tolto dalla vendita tutti i libri che concionavano con teorie più o meno strampalate sul Coronavirus, anche se la loro lettura mensile non va più lontano del pieghevole che riporta il tre per due delle offerte del supermercato all’angolo.

Poi c’è qualcuno che è sparito e non risponde neanche al telefono da una settimana perché sta leggendo il libro del momento: Spillover dell’Adelphi, ma gli amici maligni dicono che sta attaccato alla consolle a giocare alla nuova versione di Call of Duty.

Poi ci sono quelli che dicono che in giro c’è comunque sempre tanta troppa gente, che ci vorrebbero le camionette con gli idranti, le macchine dei vigili urbani con gli altoparlanti che scacciano via le persone, il coprifuoco, che bisognerebbe tracciare i telefoni per controllare che ognuno se ne sta nel suo cubicolo, bisognerebbe allertare l’Esercito e financo istituire la legge marziale. Sono la maggior parte di quelli che stanno in giro per strada senza alcun motivo.

Appena hanno finito di girare corrono a casa e scrivono, sdegnati e schifati, sui social che gli italiani sono allergici alle regole, indisciplinati, un popolo impossibile da governare.Poi c’è chi ha scritto questo pezzo che per tre minuti magari è riuscito a farvi sorridere e pensare ad altro, senza dire che tutto andrà bene; perché sarebbe una cazzata troppo ottimistica pure questa.

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