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Roma
Coronavirus e mare, Capocotta: “Non solo stabilimenti anche spiagge libere”

Coronavirus, Fase 2 e estate al mare: sul dibattito per l'accesso alle spiagge, interviene Consorzio Cinquespiagge che riunisce le aziende impegnate nelle spiagge di Capocotta che chiede di non pensare solo agli stabilimenti, ma considerare il mare come un bene fruibile, soprattutto sead accesso libero.

Scrive il Consorzio in una lettera: “Hanno destato in noi perplessità e preoccupazione le dichiarazioni dell’Assessore Ieva del X Municipio ed avvertiamo l’urgenza di far sentire la nostra voce, in difesa, sia delle nostre aziende e delle persone che in esse lavorano, che dei cittadini che ogni anno frequentano le spiagge libere.

Innanzitutto ci colpisce la distinzione tra “operatori economici” e spiagge libere, come se queste ultime si gestissero da sole. Sulla spiaggia di Capocotta, ad esempio, lavorano sei imprese che, nel corso della stagione, garantiscono l’occupazione di oltre cento dipendenti e movimentano un notevole indotto, fatto di fornitori di merci e di imprese artigiane per la manutenzione. Grazie a questo impegno vengono forniti servizi di qualità alla cittadinanza (comprese pulizia, sorveglianza e salvamento a mare) e garantita la salvaguardia del patrimonio naturalistico rappresentato dall’ambiente dunale, a costo zero per l’Amministrazione che, invece, in altre situazioni, spende denaro pubblico per provvedere a sevizi analoghi.

E’ chiaro, pertanto, che la mancata ripartenza di queste attività, in assenza di provvedimenti importanti da parte del Governo e delle Amministrazioni locali, comporterebbe, da un lato la chiusura delle imprese interessate e, dall’altra, l’impossibilità, per larghe fasce della popolazione, di poter godere liberamente di servizi balneari, particolarmente attesi dopo due mesi di lockdown.

Sotto tale ultimo profilo, la chiusura delle spiagge libere provocherebbe una gravissima disparità di diritti fra la popolazione. Consentire l’apertura dei soli stabilimenti balneari (che sono, come noto, a pagamento) accentuerebbe il divario sociale tra chi potrà permettersi di pagare per l’accesso al mare e chi no. Tale scelta risulterebbe particolarmente grave ed inaccettabile in un momento di difficoltà economica per tanti cittadini.

Infine, riguardo alla necessità di militarizzare gli arenili per evitare l’affollamento, nel caso in cui fossero legittimamente accessibili, noi pensiamo esattamente il contrario. Chi, come l’assessore Ieva, è convinto che i cittadini non sarebbero disposti a rispettare una regolamentazione degli accessi (quella si, indubbiamente necessaria), come pensa di “chiudere” le spiagge libere, se non con i militari? Altrimenti, l’unica cosa che si otterrebbe sarebbero delle spiagge sporche e prive di sorveglianza, ma comunque frequentate in modo incontrollato, dove, occasionalmente, passerebbero gli operatori di polizia con il solo scopo di elevare odiose sanzioni.

Noi crediamo che le attività economiche ed i posti di lavoro legati a questo settore possano essere salvaguardati, pur mantenendo come priorità la protezione della salute. Crediamo che si debba e si possa regolamentare l’accesso alle spiagge libere, convincendo i cittadini del fatto che rispettare le regole è l’unico modo per passare qualche giornata al mare, come per svolgere qualunque altra attività, perché l’alternativa sarebbe rimanere chiusi in casa fino all’arrivo di un vaccino.

Crediamo, inoltre, che l’apertura delle spiagge e la presenza degli operatori economici in grado di garantire controllo, pulizia, sanificazione ed il calmieramento degli accessi e di segnalare all’autorità eventuali criticità, rappresenti l’unica, valida alternativa alla paventata militarizzazione.

Le spiagge di Capocotta sono pronte a riaprire per l’estate 2020.

Sarà certamente necessario disciplinare l’afflusso avvalendosi di un sistema di prenotazioni giornaliero, anche facendo ricorso alla tecnologia, al fine di evitare che un cittadino parta inutilmente da casa alla ricerca di un posto in realtà non più disponibile; in caso di necessità occorrerà applicare un criterio di equo avvicendamento, al fine di consentire a tutti di poter accedere alle spiagge. I gestori di Capocotta sono al lavoro per proporre alle autorità dei validi sistemi di fruizione dei servizi collegati alla balneazione e stanno già provvedendo alle opere di manutenzione delle strutture affidate dal Comune di Roma.

Gli spazi sull’arenile che, lo ricordiamo, a Capocotta sono più ampi che altrove e naturalmente ventilati, saranno preorganizzati, con apposite “aree personali” che garantiscano la distanza di sicurezza tra i bagnanti. Saranno inoltre attivate tutte le procedure di sanificazione quotidiana per garantire la salubrità di ambienti ed attrezzature. Sarà sempre presente un addetto con il compito di controllare il rispetto delle norme e degli accorgimenti necessari e di informare i frequentatori.

Per il resto le regole saranno quelle dettate dal governo, da applicare a qualsiasi attività economica, compresi gli stabilimenti: distanziamento sociale, utilizzo di dispositivi di protezione, massima attenzione all’igiene e sanificazione degli spazi e degli arredi, idonee procedure in tutti i processi lavorativi.

Le aziende aderenti al Consorzio Cinquespiagge attendono con fiducia di potersi confrontare con l’Amministrazione, per concordare le corrette modalità di svolgimento della stagione e sono pronti a riaprire la spiaggia di Capocotta per l’estate 2020.

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