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Roma
Coronavirus e mascherine fantasma: sulla Ecotech Zingaretti fa mea culpa

Un minuto di silenzio per le vittime del Coronavirus, poi il Consiglio regionale del Lazio affronta il bluff delle mascherine mai fornite dalla Ecotech. A sorpresa, il presidente della Giunta del Lazio Nicola Zingaretti fa il mea culpa nell'imbarazzo generale e chiude la partita politica: “Se qualcuno si è approfittato pagherà”.

Perlomeno quello di mettere un tappo alla vicenda che ha screditato l'immagine della Regione Lazio nella corsa mondiale all'acquisto delle mascherine, è stato un tentativo condito da belle parole e tante promesse soprattutto quella di applicare un “nuovo metodo” di rapporti con la maggioranza, alla quale promette: “Vigileremo con grande rigore, informando il consiglio sino a quando l'ultimo euro non ritorni nella casse dell'Amministrazione. E' stata chiesta l'escussione delle polizze per le quali la scadenza è il 15 maggio. Se qualcuno si è approfittato dovrà pagare di fronte alla giustizia”.

E poi l'assist al vice Daniele Leodori che Zingaretti tenta di salvare in corner: “E' stato e sarà il coordinatore in termini progettuali per presentare un progetto di ripresa produttiva della Regione”. Il resto del discorso di Zingaretti è uno slalom tra documenti fasulli, date che non coincidono e che si chiude anche con la promessa di una rivoluzione nella sanità regionale a partire dalle Residenze per anziani che saranno ripensate in chiave pubblica. Il modello è quello delle Rsa di Genzano e Albano, vere e proprie Rsa pubbliche che potrebbero competere con quelle private per le quali verranno modificati i criteri di accreditamento. Dunque, nuova rete ospedaliera con Covid Hospital e statalizzazione delle strutture per la Terza Età.

La furia dell'opposizione si apre con la consigliera Fdi, Chiara Colosimo, la prima ad aver sollevato il coperchio sulla vicenda della fornitura Ecotech che conclude chiedendo a Zingaretti di guardarla negli occhi: “Mi guardi Presidente, le responsabilità penali sono personali e saranno accertate, ma adesso mi rivolgo all’uomo, per di più ex malato e alla sua responsabilità politica e gli chiedo di cacciare i mercanti dal tempio delle istituzioni, superando le divisioni tra le parti e restituendo la dignità e la sovranità a questa aula. In piedi Nicola, è il momento dell’alza bandiera, anzi di alzare la mascherina”.

L'ennesima mazzata al tentativo di Zingaretti di limitare la storia delle mascherine a un “un'inchiesta giudiziaria” arriva da Sergio Pirozzi: “Da ex sindaco Pirozzi ricorda di aver appeso una cartello all'ingresso della sua stanza nel quale si leggeva “non si ricevono le ditte”, diversamente da quanto fatto dai vertici regionali che hanno avuto contatti diretti tra telefonate e amicizie. La conclusione di Pirozzi è al vetriolo: “Presidente, la vostra è manifesta incapacità”.

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