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Roma
Coronavirus, mascherine e tutela ambiente: alla Regione Lazio si apre la crisi

Non solo Coronavirus: nel Lazio la bocciatura da parte del Governo del Ptpr, il piano regionale paesistico cioè lo strumento che tutela l'ambiente, e l'assenza in piena emergenza conclamata del piano rifiuti, aprono di fatto una crisi amministrativa per la maggioranza di Nicola Zingaretti.

E il valore del Piano Paesistico lo spiega con dovizia di particolari Italia Nostra: “E' stato “bocciato” un Piano Territoriale Paesaggistico Regionale contestato da Italia Nostra Roma e da altre associazioni per la scomparsa di tante tutele paesistiche per le coste, i laghi, i fiumi, il reticolo dei fossi di acqua pubblica e le aree archeologiche. Già lo scorso 10 marzo avevamo inviato un documento al Ministro del MIBACT, Franceschini, al Segretario Generale, Nastasi e al Direttore Generale Galloni denunciando il permanere nel PTPR approvato dal Consiglio regionale delle inammissibili omissioni di tutela in particolare del patrimonio culturale e paesistico di Roma Capitale, ma anche delle altre gravi criticità generali, chiedendo un urgente intervento del ministero. Ora rimane il pericolo che in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale vengano applicate le norme del PTPR permettendo l’avvio di progetti che potrebbero provocando danni irreparabili a Roma e al territorio regionale”. Italia Nostra Roma, quindi, “chiede al Governo un urgente atto legislativo che sospenda l’attuazione del PTPR”.

Ma la bocciatura dal parte del Governo e del ministro Pd Franceschini, non solo apre uno scontro istituzionale, ma una evidente criticità per il presidente Nicola Zingaretti, diviso tra la Regione e la segreteria del Pd, così come riassume il consigliere FdI, Antonello Aurigemma: “Senza il Piano Rifiuti, privi del Piano Territoriale Paesistico e di quello dell’energia, il Lazio continua ad essere una regione abbandonata a se stessa priva di una guida. La decisione del Ministro Franceschini di impugnare la legge regionale sul PTPR e l’ennesima conferma che il Presidente Zingaretti non sia più in grado di controllare neanche gli atti amministrativi della nostra Regione. In questo momento storico particolare non possiamo continuare a tenere alla guida di un ente importante come quello della regione lazio un presidente a mezzo servizio che si divide tra la segreteria nazionale del partito e gli uffici di via Colombo”.

Aggiunge la consigliera della Lega, Laura Corrotti: “ "Alla Regione Lazio la maggioranza di sinistra che sostiene il governo Zingaretti impiega ben sei anni per approvare il Piano Territoriale Paesistico Regionale e sei mesi per pubblicarlo. Per non essere da meno, anche il Governo Conte sostenuto dal PD di Zingaretti impiega  - su richiesta del capo delegazione PD al Governo Franceschini - sei minuti per impugnarlo davanti alla Corte Costituzionale, generando il caos per amministrazioni comunali ed imprese del Lazio. Grazie Zingaretti e grazie Conte: un capolavoro che sfiora il ridicolo e che ci saremmo volentieri risparmiati”.

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