Coronavirus Roma, dramma medici al Policlinico: tutti al Pronto Soccorso
Al Policlinico Umberto I ben 13 medici di Oncologia con sintomi compatibili, è allarme. Chemioterapie solo ai pazienti non compromessi
di Fabio Carosi
Medici a rischio Coronavirus nei due reparti A e B di Oncologia al Policlinico Umberto I: dopo la denuncia di affaritaliani.it la direzione dell'Ospedale correi ai ripari e organizza una task force per visitare tutti i medici in attività in ospedale.
La decisione è arrivata venerdì 13 in tarda serata, dopo che affaritaliani.it ha denunciato la paralisi delle chemio terapie nelle due unit di Oncologia, dove ben 15 medici hanno dovuto abbandonare il lavoro perché “sintomatici” e tra questi ben 13 sono da giorni in stretta sorveglianza. Così da sabato è attivo un presidio “dedicato alla valutazione di tutti gli operatori sanitari che potrebbero presentare insorgenza di sintomi compatibili da Coronavirus” ed è stato così allestito uno speciale presidio all'interno dell'ambulatorio di Malattie Infettive. Secondo la procedura dell'Azienda Umberto I, i medici che verranno convocati saranno di fatto considerati come accessi al Pronto Soccorso. Insomma, tra i medici è vera e propria emergenza.
Silenzio invece per quanto riguarda i paramedici e i dipendenti delle imprese di pulizie, per i quali la Direzione Sanitaria non ha previsto per il momento alcun trattamento specifico.
Di fronte al clamoroso ritardo di uno degli ospedali più grandi di Roma, il sindacato dei medici chiede l'immediato commissariamento della struttura. Scrive Giuseppe Lavra, segretario del Cimo Lazio: “Sono molte settimane che gli operatori sanitari dell’Umberto I lavorano senza i dispositivi di protezione personale perché non sono stati loro messi a disposizione. Questa la prima vera causa di questa epidemia nell’Ospedale. La seconda è l’atavica organizzazione che non c’è. Se facessimo il test per il CoVid19 a tutti gli operatori sanitari del nosocomio che sono venuti a contatto coi casi trattati, avremmo sorprese ben più significative di quelle dei calciatori o dei Presidenti di Regione. I medici sono le vere vittime di una sorta di “disastro annunciato” che va correlato al caos organizzativo atavico dell’Umberto I, precipitato anche negli ultimi tempi a causa dello smantellamento di fatto dell’Ufficio dei medici competenti preposti alla Sorveglianza sanitaria dei lavoratori e punto di riferimento per gli stessi. Tale ufficio può contare solo su una unità di medico competente che, per quanto qualificato, non può certo da solo seguire oltre 5500 dipendenti, peraltro senza il medico competente autorizzato. E’ evidente che in tale situazione è venuto a mancare il ruolo prezioso dei medici competenti ed il loro apporto, peraltro sottolineato ed auspicato da precise direttive regionali”.
La conclusione è dramamtica: “Il percorso del malato all’Umberto I è ormai fuori controllo, infatti è certo che in due Reparti vi sono 8 malti infetti dal CoVid19 su un totale complessivo di 16 e non è possibile accertare altri dati. Le oncologie sono letteralmente implose per assoluta mancanza di direttive operative, peraltro previste specificamente dalla Protezione Civile, oltre che a causa del lavoro usurante cui gli operatori sanitari sono stati costretti da molti mesi. Infatti hanno dovuto lavorare in condizioni lavorative drammatiche e in grave sotto organico. Sono invece solo offensive le squallide insinuazioni contenute nelle motivazioni che sono state pubblicate circa le cause del contagio. Ieri sera una di queste vittime è stata ricoverata d’urgenza allo Spallanzani, a questo valoroso medico vanno fraterni auguri di pronta guarigione”.
E silenzio assoluto da parte della Regione Lazio e dell'Assessore Alessio D'amato che ormai si limita ad emanare solo bollettini.