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Roma
Coronavirus, Rt da allarme all'1,3. Più casi e ricoveri, intensive e morti giù

Su oltre 16 mila tamponi nel Lazio (+884) e oltre 22 mila antigenici per un totale oltre di 39 mila test, si registrano 1.800 casi positivi (+146), 16 i decessi (-6) e +1.322 i guariti. Aumentano i casi e i ricoveri, mentre diminuiscono i decessi e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 4%. I casi a Roma città sono a quota 800. Il valore Rt è a 1.3 la zona rossa è possibile per il superamento del valore 1.25, anche se l’incidenza è sotto soglia e anche i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta.

Nella Asl Roma 1 sono 432 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Diciannove casi sono ricoveri. Si registrano tre decessi con patologie.

Nella Asl Roma 2 sono 307 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Sono novantasette i casi su segnalazione del medico di medicina generale. Si registra un decesso con patologie.

Nella Asl Roma 3 sono 102 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Un caso è un ricovero. Si registrano tre decessi con patologie.

Nella Asl Roma 4 sono 134 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi con patologie.

Nella Asl Roma 5 sono 131 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso con patologie.

Nella Asl Roma 6 sono 188 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso con patologie.

Nelle province si registrano 506 casi e sono cinque i decessi nelle ultime 24h. Nella Asl di Latina sono 150 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 85 e 87 anni con patologie. Nella Asl di Frosinone si registrano 253 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registrano due decessi di 74 e 88 anni con patologie. Nella Asl di Viterbo si registrano 28 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Nella Asl di Rieti si registrano 75 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso di 74 anni con patologie.

Maruotti (Lumsa): "Inaccettabile che il Lazio sia arancione. La comunità scientifica è concorde: sbagliato prendere decisioni con l'indice Rt come unico indicatore".

Il Professor Antonello Maruotti, Ordinario di Statistica dell'Università Lumsa e cofondatore dello StatGroup19, gruppo interaccademico di ricerca statistica sul Covid19, ha fatto il punto della situazione sui contagi: "In un quadro generale di progressivo rallentamento della diffusione dell'epidemia, persistono però zone ad alto rischio di contagio e/o ad alta pressione sui servizi essenziali di assistenza. A differenza della prima ondata, accentuando ancora di più ciò che abbiamo visto tra ottobre e novembre, l'epidemia è molto eterogenea non solo tra regioni differenti, - continua - ma (e questa è una caratteristica dell'attuale situazione) anche all'interno delle regioni stesse. E' necessario pertanto ripensare il sistema di chiusure e aperture, non lasciando solo ai Governatori la possibilità di chiudere aree comunali/provinciali. Purtroppo i dati pubblici a livello provinciale sono scarni e di poca utilità, mentre in questa fase sarebbero di fondamentale importanza.

Il sistema a colori continua ad avere senso, - prosegue Maruotti - ma in un contesto così eterogeneo le chiusure a livello regionale rappresentano un eccesso di prudenza. A questo va aggiunta la persistente cecità da parte dei decisori politici che continuano a considerare Rt, così come calcolato dall'ISS e dalla Fondazione Bruno Kessler, come indicatore discriminante per prendere le decisioni. Ormai è condiviso dalla comunità accademica il grave vulnus legato a questo modo di procedere, di cui il lavoro https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jmv.26881 è solo un esempio di tutti gli errori metodologici fatti finora nella stima di Rt. L'impatto sul servizio sanitario aumenta leggermente, ma è ancora ben lontano dalla situazione di Ottobre/Novembre. Sia chiaro, non si arriverà alla situazione osservata alla fine dello scorso anno, dimentichiamo i toni allarmistici e cerchiamo di essere realisti. - spiega - Le regioni attualmente in zona rossa guidavano la risalita dei vari indicatori. L'essere in zona rossa produrrà un effetto su tutti gli indicatori a partire da metà della prossima settimana. E' ragionevole immaginare che il picco, una collinetta in realtà, si avrà a breve: 7-10 giorni nello scenario più ottimista, fine mese in quello meno ottimista. Il Lazio si ritroverà in zona arancione per un tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva leggermente sopra soglia, frutto di un aumento di casi nelle ultime due settimane. Dalle notizie disponibili il nuovo colore pare sia dovuto anche/soprattutto all'Rt maggiore di 1, il che risulta davvero inaccettabile visti tutti i limiti nella stima di Rt. Spesso si parla di aumento dell'incidenza, cioè dei casi per 100mila abitanti. E' corretto parlare di un recente aumento di incidenza, ma in questa fase tale aumento è dovuto a una nuova politica di tamponi: stiamo facendo numeri record sui tamponi, molecolare e antigenici, effettuati; più cerchi, più trovi. L'incidenza, di per sé, è un buon indicatore da monitorare; smette di esserlo nel momento in cui diventa un obiettivo (ad. esempio restare sotto i 250 casi per 100mila abitanti), in quanto sensibile alla 'politica dei tamponi'", conclude Maruotti.

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