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Roma
Corte dei Conti su Asl Roma: il bilancio 2020 dell'Umberto I chiude in rosso

Dopo gli accertamenti sulle Asl di Latina e la Asl Rm2, la Corte dei Conti esamina la situazione del Policlinico Umberto I: per l'anno 2020, il bilancio chiude in negativo con il segno meno davanti a 92,6 milioni di euro.

L’ultima istruttoria, quella sull'Umberto I ha destato più di una controversia: i giudici contabili hanno infatti rilevato una mancanza di garanzia sugli equilibri di bilancio e ha dunque ordinato all’azienda di adottare “ogni misura correttiva ritenuta utile per ripristinare gli stessi, nel rispetto dell’erogazione dei LEA nonché concordare con la Regione, per il futuro, il budget adeguato alla copertura dei costi delle prestazioni”.

Nell'istruttoria si evidenzia anche come il Policlinico stesso abbia dichiarato, in occasioni pubbliche che le tariffe oggi previste su alcune funzioni non sono in grado di coprire i costi relativi alla funzione stessa. “Non è quindi possibile per l’Azienda raggiungere l’equilibrio nella gestione caratteristica in ragione del non congruo trasferimento di risorse”.

Ecco percchè il 2020 chiude con un segno negativo il risultato netto di esercizio, -92,6 milioni di euro. 

Tra le controversie anche “l’irregolare contabilizzazione, in forza dell’applicazione delle disposizioni regionali, delle variazioni di valore e delle stime dei debiti e dei crediti direttamente a patrimonio netto senza transitare per il conto economico, in violazione degli artò. 2423-bis, nn. 3) e 4), c.c., dell’art. 2425 c.c., nonché dell’art. 30 del d.lgs n. 118/2011”, nonché “l’irregolarità della gestione di cassa (ed in particolare delle contabilizzazioni del pagamento dei fornitori attraverso crediti verso Regione), mediante rimesse indirette da parte della Regione a mezzo di LazioCrea S.p.A, con uno svuotamento sostanziale dell’autonomia di bilancio e rischio per gli equilibri prospettici”. La Corte dei Conti notifica anche la “dubbia esigibilità dei crediti verso GSA riferiti a investimenti anche molto risalenti ed ordina che sia verificata la sussistenza di tali crediti, il trasferimento delle risorse ove riferite a spesa già effettuata o la cancellazione degli stessi dal bilancio del Policlinico”.
La valutazione di tutti i debiti e crediti di dubbia esigibilità e il conseguente mantenimento nelle scritture contabili, spiegano i giudici: “dovrà essere effettuata, nei prossimi cicli di bilancio, con puntualità e motivando nel dettaglio le scelte assunte”.

Nel mirino della Corte dei Conti anche “il mancato rispetto dei limiti sui contratti flessibili negli anni 2017, 2018 e 2019”, per cui è stata necessaria la richiesta di effettuare degli accantonamenti compensativi.

Sul Policlinico pesa anche “l’insufficiente rappresentazione contabile della situazione del personale dell’Università La Sapienza”, per effetto del quale la Corte dei Conti chiede che “in nota integrativa sia data evidenza della quantificazione del costo del personale non direttamente dipendente dal Policlinico, ma presso di esso utilizzato”.

Evidenziata anche una “mancanza di adeguati accantonamenti prudenziali per l’eventuale maggior costo da rinnovi contrattuali di personale non direttamente dipendente”.

Fonte: quotidianosanità.it

 

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