Da sindaco di Anzio a senatore: la storia folgorante di Giorgio Pasetto - Affaritaliani.it

Roma

Da sindaco di Anzio a senatore: la storia folgorante di Giorgio Pasetto

di Patrizio J. Macci

Sua l’intuizione di candidare Piero Badaloni alla presidenza della Regione nel 1995

Giorgio Pasetto classe 1941 è stato un esponente politico di spicco della Democrazia cristiana quando la Politica significava militanza, partecipazione attiva nella vita sociale e impegno civile. Era una persona perbene senza se e senza ma come ricorda anche il Partito democratico annunciandone la scomparsa sulla sua pagina ufficiale di Facebook.

Il suo cursus honorum è lì a raccontarlo: laureato in scienze politiche, giornalista in Rai ha lavorato come tecnico presso la Colgate-Palmolive di Anzio, ha insegnato negli Istituti Professionali. Cresciuto e formatosi nell'Azione cattolica è stato dirigente delle Acli. Nei primi Anni settanta diviene sindaco di Anzio (il più giovane nella storia della cittadina laziale) e da lì comincia una folgorante e inarrestabile carriera politica: negli anni '90, è stato presidente della Regione Lazio dal 1992 al 1994. Viene eletto alla Camera dei Deputati nella XIII e XIV legislatura con L'Ulivo e al Senato della Repubblica nella XV legislatura sempre con l’Ulivo.

“Aveva una conoscenza del territorio capillare, e la sua porta era sempre aperta a qualsiasi tipo di critica o suggerimento” racconta chi lo ha conosciuto. Sua l’intuizione di candidare Piero Badaloni alla presidenza della Regione nel 1995 quando la “marea nera” sembrava inarrestabile. La politica stava per entrare nella fase dello spettacolo dopo lo scioglimento dei partiti storici, da qui sarebbe iniziata una deriva che avrebbe svuotato le sezioni. Una vita spesa a fianco dei cittadini, un politico “social” ante litteram.