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Roma
De Vito sindaco, Raggi vicesindaco. O viceversa. Orfini-Esposito "cacciano titoli di giornali"

L'assemblea degli attivisti per suonare la carica e per dare l'annuncio. Il Cinque Stelle non solo sceglie il candidato a sindaco, ma in caso di elezioni chi arriverà secondo sarà anche vicesindaco". Un po' baby sitter dei candidati, molto di più portatore di sana adrenalina elettorale, Alessandro Di Battista (zero voti al suo debutto elettorale del 2008 per sua ammissione, poi eletto in Parlamento), approva l'ultima regola del Movimento "alla romana" e cioè per acclamazione. Virginia Raggi sindaco o Marcello De Vito sindaco non importa, perché in caso di vittoria elettorale chi arriverà secondo nella selezione del candidato sarà automaticamente vicesindaco. In cso di viceversa, De Vito sarà sindaco e la Raggi. E i candidati presenti all'assemblea tributano la standing ovation.
Potenza dell'oratoria e del carisma, colui che avrebbe potuto consegnare le chiavi della città al Movimento, ri-formalizza il suo passo indietro e di mette a disposizione della comunità, chiarendo da subito che i parlamentari "stellati" eletti a Roma saranno sempre e comunque al fianco dei candidati a sindaco, soprattutto se poi sindaco e vice, e viceversa, primo e secondo cittadino lo diventeranno davvero.

E visto che ormai la campagna elettorale impazza, Di Battista ufficializza chi è il nemico pubblico numero 1 del Movimento a Roma: "Sarà una campagna elettorale drammatica perché ci arriveranno attacchi da ogni tipo... i giornalisti sono i segugi del sistema. Da arte dei giornalisti non c'è mai la voglia di tirar fuori una nostra iniziativa ma un nostro errore - avverte - io a volte suggerisco di sbagliare i congiuntivi per andare sui giornali. Il Tg1 è l'ufficio stampa del premier. Noi dobbiamo volare più alto e parlare di soluzione  e problemi dei cittadini".
Sulla policy elettorale, il leader dei romani non ha dubbi: "Non si deve mentire ai cittadini per rimediare qualche voto. Serve che la città che ci sostenga. Avremmo contro i lobbysti del cemento e della monnezza, manderemo via i dirigenti corrotti inseriti da Alemanno e confermati da Marino. Le aziende se gestite in maniera sana  possono fare profitti. Se si gestisse Acea potremmo erogare servizi e non fare i debiti.
Quindi l'affondo contro la politica "politicante": "I partiti trattano i romani come spettatori di una fiction, Orfini suggeriva ai suoi di far finta di litigare. Noi dobbiamo parlare solo di soluzioni. Noi diciamo ai romani che da soli non ce la facciamo... la mafia esiste ancora, c'è un vuoto di potere dei criminali che campano sulla città da sempre e sono gli stessi che gestiscono i i giornali e che ci scriveranno qualsiasi cosa. Prepariamo al peggio. Se il movimento cinque stelle dovesse amministrare roma porteremo bilanci e delibere in Procura. Truffe su truffe per soddisfare i grandi finanziatori. Non possiamo credere alle menzogne che scriveranno contro di noi. Un tempo per fare i colpi di stato si compravano i fucili oggi si comprano i giornalisti. Dobbiamo dire ai romani le cose come stanno senza prenderci in giro perché sono i nostri datori di lavoro. Fare vedere che siamo quelli che puliscono i parchi le domeniche, siamo quelli che ripuliscono la città dai manifesti abusivi. L'unico modo per vincere è dare un esempio, attaccheranno perché vogliono la nostra risposta.  Orfini, Esposito sono mendicanti di titoli di giornali. Non possiamo rispondere alle loro menzogne, non dobbiamo sprecare le nostre energie".

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