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Roma
Delitto Sara, l'ex ragazzo chiede scusa. Paduano: “Non voglio sconti”

Vincenzo Paduano parla per la prima volta durante il processo, arrivano le scuse per il delitto della Magliana. Sull'uomo pende la richiesta di ergastolo della Procura, ed il maxi risarcimento da 5,7 milioni della famiglia si Sara.

 

Continua il processo, in rito abbreviato, di Vincenzo Paduano, il vigilante che nel maggio del 2016 uccise e diede fuoco in via della Magliana all'ex ragazza Sara di Pietrantonio. L'uomo, che deve rispondere di omicidio volontario aggravato da premeditazione, ha deciso di chiedere scusa ed assumersi in aula la piena responsabilità dei propri errori: "Chiedo scusa per quello che ho fatto e non voglio sconti di pena". Paduano aveva sempre disertato l'udienza, ma davanti al gup Gaspare Sturzo e ai familiari della vittima sembra aver cambiato linea. "Nell'ambito di una breve dichiarazione spontanea Paduano ha chiesto scusa - ha detto uno dei suoi difensori -. E' una assunzione di responsabilità che dovrà esser valutata”. Il giovane non ha voluto aggiungere nulla, è rimasto a testa bassa, non ha rivolto nemmeno uno sguardo ai genitori della giovane presenti in aula, ha dedicato solo pochi secondi per esprimere il suo rammarico.

Il difensore dell’ex guardia giurata ha provato a smontare la contestazione della premeditazione, decisiva ai fini della pronuncia della pena dell’ergastolo, sostenendo come il suo assistito sapesse del gps in macchina. Strumento attraverso cui i suoi movimenti sarebbero stati facilmente ricostruibili, confermando il gesto d’impeto e l’assenza di una premeditazione. Se le argomentazioni della difesa avranno un loro fondamento, lo si saprà il pomeriggio del 5 maggio quando sarà pronunciata la sentenza.

Per il 28enne il pm Maria Gabriella chiese lo scorso 4 aprile l'ergastolo, anche a seguito di scuse mai arrivate fino a quel momento. E' seguita poi le richiesta di risarcimento da 5,7 milioni, voluto della famiglia di Sara. Richiesta arrivata dai legali della famiglia della vittima, zii e cugini che vivevano nello stesso condominio, che hanno valutato in complessivi 4,7 milioni i danni che la famiglia ha subito con la morte della studentessa di 22 anni: 1,5 milioni di euro, di cui 500mila come provvisionale, e' la somma che, a parere del legale, spetterebbe solo alla madre. L'avvocato che assiste il papà della vittima, invece, presentò una richiesta danni pari a un milione di euro.

 

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