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Roma
Draghi, un futuro in politica. Nelle carte di Beatrice 241 l'asso di bastoni

di Beatrice 241 *

A Mario Draghi restano solo dieci mesi per concludere il suo mandato alla guida della Bce. Il totonomi per la scelta del suo successore è già partito, ma non è su questo che voglio aprire le mie napoletane: a loro voglio chiedere cosa si prospetta per Draghi dopo il termine del mandato.

Osannato ma spessissimo criticato, egli ha portato avanti una carriera che lo ha visto, sin dagli Anni Novanta, ricoprire cariche di primo rilievo nel mondo della finanza nazionale, europea e mondiale. Due gli ingredienti fondamentali alla base di questa sua determinazione: l’intelligenza analitica e logica datagli dal suo tema natale con il sole in Vergine (Draghi è nato il 3 settembre 1947) e l’educazione dei Gesuiti, capace di coltivare le predisposizioni trasformandole in vere e proprie doti.

Il mondo economico fino ad oggi, Draghi lo ha esplorato in lungo e in largo ma le mie carte mi parlano ora di progetti che lo condurranno verso situazioni diverse in cui egli saprà destreggiarsi mostrando un inaspettato entusiasmo per il nuovo. C’è un Asso di bastoni che mi parla di ruoli di comando legati al mondo della politica. Più volte, negli anni, sono già stati fatti pronostici su un suo ruolo di Presidente del Consiglio o della Repubblica (chi non ricorda il commento al vetriolo di Francesco Cossiga sull’eventualità di affidare a Draghi la carica di Presidente del Consiglio nel 2008), ora quella che fino ad oggi è stata vagliata come un’eventualità, può diventare una possibilità concreta.

Ecco allora che l’economista e accademico Draghi, dalla vita organizzata, orologio alla mano, da una serie di impegni che si ripetono di giorno in giorno uguali e scadenzati, potrebbe prendere in mano la conduzione di una nazione, l’Italia, che è tutto fuorché routinaria e abitudinaria.

In tale evenienza ciò che sicuramente potrebbe piacere agli italiani è quel suo sottile umorismo che, quando meno te lo aspetti, lascia intravedere dietro al suo aspetto algido la capacità di prendere la vita con ironia.

Banchiere, o meglio padrone della ricchezza dei cittadini europei, (anche di quella del mio portafogli!!) quando si toccano i suoi beni Draghi diventa quasi un taccagno. Le carte mi indicano in questo caso un vero e proprio freno o meglio una sorta di diga che egli chiude per non permettere la fuoriuscita di denaro che, a suo avviso, deve uscire solo quando serve e a piccole dosi.

Così come descritto, tutto ordine e puntualità, sicuramente lo immaginate vivere in spazi ordinati. Bene, questa è una vostra conclusione arbitraria che in nulla corrisponde con la realtà, perché tra le sue carte e nel suo habitat è facile trovare una certa confusione. Vero è che tale confusione è solo apparente perché Draghi segue un suo ordine interiore che dona senso anche a quel disordine esteriore. Sua parola d’ordine? Efficienza e riduzione degli sprechi, il resto è inutile.

Il suo tallone d’Achille? L’ipocondria. Ricordiamoci di non lasciare mai sguarnito l’armadietto dei medicinali del nostro futuro Presidente, altrimenti lui blocca ogni tipo di lavoro o d’impegno pur di trovare la medicina che “gli salva la vita” (magari un’aspirina!).

*Beatrice 241 è una donna fervente cattolica, appassionata di lettura delle carte

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