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Roma
Elezioni. E' Marcello De Vito il più votato a Roma del Cinque Stelle

di Fabio Carosi


Virginia Raggi sarà sindaco oppure leader dell'opposizione ma chi è entrato nella storia è Marcello De Vito. Già capogruppo del Cinque Stelle, avvocato romano, De Vito è il recordman assoluto di questa tornata elettorale con 5668 voti quando mancano ancora 300 sezioni al risultato finale. Come tutte le anti-star è sveglio già alle 7 del mattino e risponde al telefono.

Allora De Vito. Tre anni fa era candidato sindaco, ora il Movimento ha scelto Virginia Raggi ma lei ha avuto in termini di consensi un risultato eccezionale superando big storici della politica "tradizionale" romana. Si sente il numero 1 o il numero 2?
"Io sono il più votato e Virginia Raggi sarà il sindaco del Movimento e dei romani. Vede, noi siamo un corpo unico, certe differenze appartengono a quella politica che i romani hanno cancellato col voto di domenica".

Come si arriva ad essere mr. 5 mila preferenze?
"Quando fai campagna elettorale senza soldi e senza finanziatori come Buzzi, ci si arriva con il lavoro, con la preparazione e la persona

A proposito di persone, quante ne ha incontrate?
"Tante, tantissime, perso il conto ma non la memoria".

E cosa chiedevano?
"Mi chiedevano di sapere, di conoscere la verità sul Comune di Roma, su come è stato malgestito e la cosa che mi fa piacere è che hanno finalmente preso atto del lavoro svolto negli anni dal Movimento Cinque Stelle e della preparazione acquisita. E' questo il vero punto del voto di domenica: non siamo più un voto di protesta, ma le urne ci hanno riconosciuto come forza di governo".

Per il ballottaggio, quale strategie mettere in atto?
"Noi non facciamo strategie come la vecchia politica. Riprendiamo da dove abbiamo lasciato venerdì notte e cioè dal dialogo coi cittadini. Per noi è fondamentale riportare i cittadini a partecipare attivamente nella gestione di Roma".

Di Roberto Giachetti che ne pensa?
"Cosa penso del vicepresidente della camera e del deputato Giachetti? Che se davvero ha intenzione di fare il sindaco si dovrebbe dimettere oggi stesso per dimostrare questo suo convincimento e non tenersi il jolly della poltrona in stile vecchia politica. Per il resto, dai riscontri che ho avuto in questa campagna mi sembra una persona totalmente impreparata sui temi di Roma".

Quanto ha speso per la sua campagna elettorale?
"700 euro. Avevamo fatto un appello per una campagna senza manifesti, cene e balletti ma nessuno ha risposto. Ho solo tre fatture della copisteria che pubblicherò a breve sul mio profilo social. Questa è la vera partita che ha vinto il Movimento, la buona politica si può fare senza soldi e finanziatori e ti rende un portavoce libero da lobby e pressioni. Noi siamo a servizio dell'unico lobbista che è il popolo".

A casa che le hanno detto?
"Tanti complimenti, mia moglie e mia figlia mi sono state sempre vicino. Mi hanno detto che è il giusto riconoscimento per il lavoro fatto e la persona".

Ci vediamo il 20 per il risultato finale....
"Ok, io ci sarò".

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