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Roma
Elezioni Lazio 2018: lo scontro Lombardi-Zingarelli finisce in tribunale

Elezioni Regionali in Lazio 2018: tra attacchi diretti all'amministrazione Zingaretti e gaffe M5S, la candidata Roberta Lombardi rischia di essere trascinata in tribunale per diffamazione dal Pd.

 

Il mezzo usato dal M5S è sempre Facebook, e in caratteri maiuscoli, quelli dei grandi scoop, Lombardi annuncia: “DOCUMENTO ESCLUSIVO, L’UE SU ZINGARETTI: 2,4MLN SOTTRATTI AI VOUCHER PER LE RAGAZZE MADRI”.
Allega poi 12 pagine inviate dalla Commissione Europea alla Regione Lazio e muove un'accusa pesante verso il proprio avversario politico alle urne del 4 marzo Zingaretti.

“Un paio di settimane fa, ricorderete, era stato rivelato un report dell’Ue secondo cui la Regione Lazio e Zingaretti si sarebbero resi protagonisti di una gestione opaca dei fondi europei, con erogazioni sospette persino al gruppo Espresso. Nessun stupore da parte mia, conosco fin troppo bene il modus operandi del presidente uscente che ha sempre preferito starsene nel silenzio per muovere meglio le sue pedine. In fondo, Zingaretti per sua stessa ammissione è uno degli uomini più vicini a D’Alema, che lo ritiene essere il suo più fedelissimo soldato, il che è tutto dire. Ma mai, credetemi, mai avrei pensato che si potesse arrivare a speculare anche sui buoni asilo destinati alle ragazze madri. Invece è quello che accaduto, leggendo il report annuale della Commissione europea sulla gestione dei fondi comunitari fatta dalla Regione Lazio sotto la guida Zingaretti”.

Nel mirino sono finiti alcuni fondi: “3,2 milioni di euro stanziati per i buoni asilo che sarebbero dovuti essere erogati a ragazze madri, l’autorità di gestione della regione abbia riconosciuto 2,4milioni per spese amministrative e consulenze non documentate in favore di ASSFORSEO. E tutto questo senza alcuna gara di appalto, bensì in modo fiduciario!", ha scritto Lombardi su Facebook.

"Perché, vi chiederete? - prosegue - Noi abbiamo approfondito e abbiamo scoperto che il direttore incaricato della gestione dei fondi allora era Fabrizio Lella, uomo vicinissimo a Zingaretti dai tempi della Provincia e, guarda il caso, chiamato ancora da Zingaretti in Regione a fare il dirigente pubblico dopo essersi dimesso dall'incarico di amministratore di Assforseo... Di questi fondi per le ragazze madri, la spesa di ben 2,4 milioni di euro per gli ispettori UE oltre a non essere documentata avrebbe una destinazione ambigua e non trasparente. L' ispezione dei commissari arriva a conclusioni molto chiare: la CE 'ritiene che il principio di sana gestione finanziaria non sia documentato'. Zingaretti è stato in silenzio finora. Non ha mai chiarito i suoi rapporti con Cionci, per cui è stato indagato in Mafia Capitale una seconda volta (e tutt’oggi è sotto indagine). Non ha chiarito i suoi rapporti con Fabrizio Centofanti, arrestato pochi giorni fa. Non ha mai fornito spiegazioni sul precedente report Ue riguardo ai Fondi Ue per i quali la Regione ha anche negato l'accesso agli atti ai nostri consiglieri regionali, non ha mai risposto alle domande della stampa. Sulle ragazze madri e sugli asili nido però, specie sulla famiglia non si scherza. Questa è una cosa gravissima, di cui dovrà render conto ai cittadini. Oggi al confronto in Rai, quando gli ho presentato il documento, non ha risposto. Continua a spacciare le stabilizzazioni per assunzioni, in 5 anni ha saputo solo tagliare: dai nastri ai presidi sanitari. Questa è la realtà è quello che emerge da questo documento è sconvolgente”, ha concluso Lombardi, ricordando agli elettori come il 4 marzo prossimo sia importante andare a votare “per mandarli a casa”.

Se Zingaretti in diretta televisiva non ha risposto, lo ha fatto la Regione Lazio per lui, inviando un comunicato stampa in cui minaccia di procedere per vie legali contro le diffamazioni targate M5S.

Dalla candidata Lombardi arriva l'ennesima gaffe che siamo costretti a smentire. Il progetto a cui fa riferimento, infatti, denominato 'Vinco', si trovava all'interno di un avviso pubblico del 2008 e gestito nel 2010, quindi tre anni prima dell'arrivo della Giunta Zingaretti. Inoltre, il progetto non è stato affidato direttamente, ma a seguito di procedura di evidenza pubblica. Peraltro si sottolinea che la Commissione Europea non ha rilevato alcuna frode ai danni delle donne beneficiarie. Infine, è giusto ricordare che nessuna delle persone citate nel post, aveva allora alcun tipo di incarico all'interno dell'amministrazione regionale poiché, come è già stato spiegato, la Giunta Zingaretti si è insediata solo nel 2013. Le normali procedure di controllo della Commissione Europea sono avvenute negli anni successivi, come da Regolamento, e si sono concluse, positivamente, nel 2016".

Gli esponenti del Pd si sono scagliati contro la candidata M5S accusandola di voler distogliere l'attenzione dalla bufera mediatica dei rimborsi in cui è caduto il Movimento.

“Ennesima fake news della deputata del Movimento 5Stelle e candidata alle Regionali del Lazio, Roberta Lombardi. La bugia del giorno riguarda un vecchio bando del 2008 che il Movimento 5Stelle scambia per ‘contributi diretti’. Tra bugie e imprecisioni la Lombardi si affanna tanto con l’obiettivo di nascondere lo scandalo dei rimborsi che sta aggredendo il Movimento. Baste fake news Lombardi, pensi piuttosto a Rimborsopoli. Noi ci siamo davvero stancati!", ha affermato il consigliere comunale del Pd, Marco Palumbo.

Anche il deputato Pd Marco Miccoli è partito all'attacco: “La candidata grillina chieda scusa al presidente Zingaretti e cominci piuttosto a spiegare una buona volta come mai spende il doppio degli altri peones del M5S in stipendi per i collaboratori, di cui dovrebbe aver depositato alla camera i relativi contratti di lavoro. Servono trasparenza, onestà e correttezza per fare il presidente di Regione e non urla sguaiate".

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