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Roma
Elezioni Roma, 5 "impresentabili" e un "sindaco" arrestato per furto

Un candidato a sindaco arrestato nel 2013 per furto aggravato. E molti aspiranti consiglieri municipali con fedine penali lontane dal ruolo che vorrebbero ricoprire. L'Amtimafia di Rosy Bindi terremota le elezioni comunali. Scrive la Commissione nella sua relazione sui candidati: "Nonostante l’esiguo numero, rispetto a oltre duemila candidati di soggetti riconducibili alle fattispecie della legge Severino e del codice di autoregolamentazione - si legge - deve però segnalarsi che, in base agli elementi in possesso di questa Commissione, il quadro generale non appare egualmente rassicurante. Tralasciando quanto emerso dai carichi pendenti acquisiti, attestanti l’intervenuta condanna ma non in via definitiva, se si guarda invece ai casellari giudiziari, riportanti cioè le sentenze irrevocabili di condanna, emerge un profilo di numerosi candidati che, al di là degli sbarramenti previsti dalla legge, non appare comunque consono alla carica pubblica che aspirano a ricoprire".
E ancora: "Si segnalano infatti numerose dichiarazioni di fallimento e altrettanto numerosi casi di condanne, talvolta 155 plurime, per delitti contro il patrimonio o contro la persona, come altri ricorrenti casi di delitto di sfruttamento della prostituzione.
Inoltre, dalle poche informazioni finora pervenute dalle Forze dell’ordine, risulta che uno dei candidati sindaci è stato arrestato in flagranza per il delitto di furto aggravato nel dicembre 2013. Ancora, è stato rilevato che una candidata è coniugata con un avvocato, attualmente ristretto in carcere, condannato alla pena di anni 9 e mesi sei di reclusione per i delitti di concorso in corruzione (art. 319 cp) e di partecipazione ad associazione mafiosa (art. 416-bis cp). Ed inoltre, un candidato risulta imparentato con un soggetto a sua volta indicato come appartenente al clan Gallace della ‘ndragheta".
Questi i nomi dei candidati "impresentabili" al Municipio VI di Roma emersi nella relazione finale in vista delle elezioni amministrative voluta dalla commissione Antimafia e presentata alla presidente Rosy Bindi.
Si tratta di:

"Carone Antonio della lista 'Viva l’Italia con Tiziana Meloni' il quale, tra le ben 8 condanne definitive, ne ha riportato una per il delitto di ricettazione (art. 648 cp) alla pena di anni due e mesi 6 di reclusione ed euro 900 di multa, ed è pertanto incandidabile ai sensi dell’art. 10 lett. e) della legge Severino. Si segnala anche che, come si desume dal provvedimento di cumulo della Procura di Verona, la pena complessiva da scontare, e poi espiata, è stata determinata in anni 6, mesi dieci e giorni 20;

Schioppa Domenico (lista 'Iorio sindaco') è stato prima arrestato in flagranza e poi condannato, in primo grado, con il rito abbreviato, alla pena di anni 2, mesi 4 di reclusione ed euro 400 di multa, per detenzione di armi (artt 2 e 7 legge 1967/895); l’udienza di appello è prevista per il prossimo 12 ottobre 2017. Pertanto, qualora eletto, va sospeso di diritto ai sensi dell’art. 11 lett. a) in relazione all’art. 10 lett. a) della legge Severino;

Giugliano Antonio (lista 'Storace-Marchini sindaco') è stato condannato in primo grado alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione ed euro 1000 di multa, per diversi reati tra cui quello di tentata estorsione (artt. 56, 629 c.p.); l’appello è stato proposto il 21 marzo 2016. Pertanto, rientra nelle previsioni dell’art. 1 lett. e) del codice di autoregolamentazione;

Vendetti Fernando (lista 'Storace-Marchini sindaco') è stato condannato in primo grado per tentata estorsione (artt. 56, 629 c.p.) alla pena di anni 1, mesi 6 di reclusione ed euro 600 di multa; è stata proposta impugnazione e si è in attesa di fissazione dell’udienza da parte della Corte di Appello di Roma. Pertanto, rientra nelle previsioni dell’art. 1 lett. e) del codice di autoregolamentazione.

Tra i candidati al consiglio comunale di Roma, inoltre, si evidenzia la posizione di Marchetti Mattia (lista 'Lega Centro con Giovanni Salvini'), nei cui confronti è stato emesso il decreto che dispone il giudizio immediato per il delitto di tentata estorsione, in concorso con altra persona (artt. 110, 56 e 629 c.p.), oltre che per porto e detenzione di armi. Il processo è in fase dibattimentale con udienza fissata al 14 novembre 2016. Pertanto, rientra nelle previsioni dell’art. 1 lett. e) del codice di autoregolamentazione".

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