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Roma
Elezioni Roma, il Pd "una maionese impazzita": candida i fantasmi del passato

di Giuliano Pacetti *

Frequentavo ancora la scuola media quando la coppia Francesco Rutelli e Monica Cirinnà governavano Roma. Poi la Cirinnà, dopo una vita passata in Campidoglio con Walter Veltroni e Francesco Rutelli, contribuì alla sconfitta che regalò Roma a Gianni Alemanno, il peggior sindaco dal 1870. Fatta la frittata, ciao ciao Roma e se ne corre al Senato per due legislature.

Scende in campo Goffredo Bettini ed ecco il ritorno di fiamma: leggo oggi della volontà di Monica Cirinnà di candidarsi alle primarie per fare la Sindaca di Roma. E lo fa con il solito ritornello cantato da chi non ha argomenti: lavoro molto bene con il M5S, ma i grillini di Roma hanno detto No alle Olimpiadi e SI allo stadio e la Raggi manifesta tante mancanze.

Che poi tali mancanze sono i disastri delle Aziende Partecipate e Mafia Capitale, che vide il mortale abbraccio di pezzi di destra e di sinistra, di palazzinari e di improvvisati imprenditori, di costruzione di campi Rom e colate di cemento, di parentopoli e della caccia ai fantasmi fatta da Alemanno.

Passi il qualunquismo della Lega di Salvini e il casareccio nazionalismo della Meloni, ma credo che la fobia di tanti verso Virginia Raggi meriti una riflessione.

A sinistra non tollerano l’antifascismo di Virginia Raggi, costantemente impegnata ad esorcizzare le paure sparse a pieni mani da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. A sinistra non tollerano che abbiamo fatto una lotta senza quartiere alla corruzione, senza sconti per il colore politico. A sinistra non tollerano che abbiamo combattuto il “mondo di mezzo” di Carminati e dell’amico Buzzi. A sinistra non tollerano che ora a Roma si fanno i bandi di gara. A sinistra non tollerano che abbiamo buttato giù le case dei Casamonica. A sinistra non tollerano che gli Spada siano stati cacciati dalle case occupate con la violenza. A sinistra non tollerano che abbiamo liberato il lungomare di Ostia dall’abusivismo, restituendo le spiagge ai romani. A sinistra non tollerano che stiamo completando il risanamento di Atac e che a breve saranno tutti su strada i 767 bus acquistati dalla nostra amministrazione, nonostante ne avessimo ereditati solo 335 in grado di circolare su 1920. A sinistra non tollerano che abbiamo respinto la richiesta di privatizzare Atac, di non aver proceduto al licenziamento di 2000 dipendenti come profetizzavano gli esperti e di aver, addirittura, previsto l’assunzione di 330 autisti e 82 operai. A sinistra non tollerano che Acea ha ottenuto i risultati più straordinari di sempre, in termini di bilancio e di gestione. A sinistra non tollerano che abbiamo portato a casa “dopo 80 anni” il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera, che garantirà per i prossimi cento anni acqua di qualità a Roma e ai romani. A sinistra non tollerano che stiamo lavorando per risolvere i problemi dei rifiuti, anche attraverso un piano di assunzioni, nonostante la guerra dichiarata e non dichiarata della Regione Lazio, con la quale siamo stati aperti al dialogo, ricercando in tutti i modi di trovare un accordo per il bene dei romani.

Ma a sinistra soprattutto non tollerano che, mentre loro facevano da stampella agli sgangherati attacchi della destra nella disperata e scellerata azione di far cadere la Giunta Capitolina, non sono stati loro a programmare e realizzare una Roma diversa, una Roma che non vuole più sentire il puzzo che proviene dalle zone grigie della politica e dell’imprenditoria. Qualcuno si è mangiato viva la città e le forze sane dovrebbero sentire la necessità di impedire che si spolpino anche le ossa.

Non abbiamo sentito la voce di Monica Cirinnà e dei tanti candidati sindaco, neanche quando da soli siamo stati al fronte a contrastare le illegalità di Casapound. Neanche quando a Virginia Raggi è stata assegnata una scorta per proteggerla dopo gli interventi di contrasto ai Casamonica, ai Fasciani e agli Spada.

Come Capogruppo del M5S feci convintamente un post di sostegno a Federica Angeli e prestammo prontamente la nostra solidarietà al PD quando fu bruciato il portone di un loro circolo ad Ostia. E sempre ci siamo messi dalla parte della legalità, a prescindere da chi fosse il detentore del diritto offeso. E su questo ci sentiamo di chiedere ai cittadini che dovranno scegliere il loro sindaco una profonda riflessione.

Il resto francamente è bassa politica che si nasconde dietro al monosillabo capra, declinato come incompetenti, incompetenti, incompetenti. Che pena il vuoto mentale offerto da chi sa solo distruggere. Che pena ascoltare il salottiero Carlo Calenda, che pontifica h24 a reti unificate, sui limiti degli altri e che non fa una proposta, che è una, manco a volerlo.

E finiamola con questa storia degli incapaci, tra i nostri consiglieri tanti architetti, avvocati, ingegneri, sociologi, statistici e con altre professioni, tutti comunque con un percorso costruito sul territorio, a contatto con le persone, con la carne viva della città e sempre ponendo al centro l’interesse per gli interessi della comunità.

La storia degli incapaci nasce dal NO alle Olimpiadi, che poi è risultato essere un NO ricco di motivazioni e di ragioni, che portò il Comitato Olimpico Internazionale a rivedere la modalità di formazione dei costi e il riadeguamento dell’impegno economico richiesto al Paese organizzatore. Ora ci danno degli incapaci perché stiamo lavorando sul SI alla costruzione dello Stadio della Roma e questo dopo aver operato un taglio alle cubature ed aver avviato a soluzione i problemi di un quadrante della Città.

Il PD ha perso la testa, se è vero come è vero, che al Segretario Nicola Zingaretti, che propone un tavolo politico nazionale per le amministrative del 2021, risponde Goffredo Bettini che candida Monica Cirinnà e favorisce l’avvio delle primarie alle quali ha già aderito Caudo ed almeno altri 14 non disdegnano la competizione.

PD, tutti disuniti verso la meta.

* Giuliano Pacetti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Assemblea Capitolina e Consigliere delegato dell’Area Metropolitana di Roma

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