Roma
Elisa Silvestrin trova il grande amore. Dopo Antigone, lo Zoo di vetro: è il teatro
Dal 13 al 22 novembre al teatro dell'Angelo, Elisa Silvestrin torna a calcalare il palcoscenico con un'opera di Tennesse Villiams insieme a Pamela Villoresi, Maurizio Palladini e Albereto Caramel, regia di Giuseppe Argirò. Per milioni di italiani è un volto tv sorridente e puntuale come le "previsioni sulle trasmissioni" per altri è un ex finalista di Miss Italia, per molti è un'attrice di teatro e tv che impegnata nel suo secondo lavoro teatrale.
Single per scelta e madre di un bambino, la Silvestrin, sceglie Affaritalliani.it per raccontare il suo nuovo, grande amore: il teatro. Impegnata in Rai come annunciatrice del palinsesto, la Silvestrin non è mai stata con le mani in mano, alternando il lavoro agli studi di recitazione e di danza classica.
Silvestrin, attrici si nasce o si diventa?
"Si diventa con tanto impegno e tanto studio. Poi ci vuole anche un colpo di fortuna che valorizzi talento e passione. Sembrano banalità eppure non c'è forma di recitazione che richieda più impegno. Il cinema è affascinante ma se la "prima" non è buona, c'è sempre la seconda possibilità di rigirare la scena. Eppoi il teatro è contatto diretto col pubblico, è emozione che sfida la fisica e dal palco si trasferisce alla platea e viceversa".
Dopo l'estate in tourneè, arriva una seconda esperienza teatrale: allora è vero che non ama nessun altro uomo che il teatro?
"E' la verità. A parte il mio bambino non c'è nessun altro uomo".
Che personaggio interpreta in Lo Zoo di vetro?
"Laura è una ragazza estremamente timida, resa invalida da una malattia infantile che le impedisce di essere accettata nella sua famiglia. Una semplice zoppia, quasi invisibili diventa un tabù che sarà all'origine dei suoi complessi".
Leo ha un tabù?
"Più che tabù ho come tutti qualche paura. Sono una persona libera e abbastanza serena. Non ho neanche paura del buio e vedo il mio futuro con grande positività".
Emozionata per lavorare accanto ad un mostro sacro come la Villoresi?
"E' una grande fortuna, sto imparando da una grande maestra e stare al suo fianco mi trasmette anche una grande sicurezza".
Prossimi progetti?
"La prossima estate sempre a teatro e poi ancora teatro con un progetto che al momento non può essere rivelato".
"LO ZOO DI VETRO" è una drammaturgia viva, emotiva, vibrante, intessuta di metafore e intuizioni poetiche. L’autore americano lo definisce “un dramma di memoria”, ma è soprattutto epifania di un inconscio che meglio di tutti sembra rappresentare la quotidianità disperante e silente della nostra epoca: la famiglia. A vestire i panni di Amanda sarà in questa edizione una vera e propria mattatrice come Pamela Villoresi, un’interprete dalla forza esplosiva, versatile nell’utilizzo dei diversi registri, come richiede il personaggio.