Eros, sesso e seduzione: a lezione di storia nei luoghi di Roma

di Patrizio J. Macci

Un viaggio nei luoghi dell'eros e della seduzione della Capitale, una guida per perdersi alla scoperta di dipinti, statue, piazze e monumenti il cui tema è l'amore, la seduzione e il corteggiamento.

È il prezioso volumetto di Valeria Arnaldi "La seduzione a Roma - Viaggio tra luoghi e riti del corteggiamento" Lit Edizioni, un percorso da compiere dall'inizio alla fine (il volume non ha indice analitico e neanche quello dei nomi ma è corredato da immagini di riferimento) lasciandosi guidare unicamente dalle emozioni scaturite dai luoghi. Li infila tutti in un crescendo Valeria Arnaldi: la Fontana della Carlotta alla Garbatella, dispensatrice di felicità per gli innamorati che si dissetano per almeno tre volte alla sua fonte, il misterioso Palazzo Zuccari teatro de "Il piacere" di Gabriele D'annunzio, ornato da figure misteriose e magistralmente descritto dal Vate.

La Bocca della Verità nella quale gli amanti possono mettere alla prova la loro fedeltà inserendo una mano, fino alla Fontana di Trevi dove gli innamorati gettano una monetina auspicando un ritorno nella Città Eterna e soprattutto una relazione lunga e felice. Poi c'è il momento dell'addio, e qui l'autrice si sofferma sul "Ettore e Andromaca" di Giorgio De Chirico, i due amanti abbracciati in un lungo addio, il bronzo nell'opera è la pelle del desiderio levigata e sensuale. Fino ad arrivare alla Galleria Spada dove è possibile ammirare la tela del Guercino "La morte di Didone": il racconto del dolore della perdita di Enea da parte della regina Didone. Un dipinto che è un fumetto ante litteram. Il grande rischio che si corre dopo aver seguito il tour completo libro alla mano, è quello di essere colpiti da una sorta di Sindrome di Stendhal e di innamorarsi della Capitale che rimane sempre più affascinante e sensuale di qualsiasi amante, e sopratutto promette e mantiene un sentimento che dura da millenni.

Il libro fa parte di una collana che ha il felice appellativo di "Vacanze Romane", cercando però di andare oltre l'icona ipersfruttata di Audrey Hepburn in Vespa con Gregory Peck nell'omonimo film ma rivolgendosi a chi Roma la conosce e a chi pensa di conoscerla. Ogni titolo vuole essere un invito ad approfondire oppure a riscoprire Roma, prescindendo dal grado di conoscenza che si possiede sulla città e in tema di amore.
Perché come osservò con acutezza Giacomo Casanova, uno che di passioni se ne intendeva, "l'uomo che vuole fare fortuna in questa antica capitale del mondo deve essere un camaleonte capace di riflettere tutti i colori dell'ambiente che lo circonda".