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Roma
Expo 2030: Roma sorvegliata speciale. Scatta il primo vero esame del Bureau

Da oggi, lunedì e sino a a mercoledì Dimitri Kerkentzes, segretario generale del Bureau International des Expositions, sarà a Roma per una tre giorni di incontri con istituzioni e imprese e di sopralluoghi nelle location pensate per ospitare la candidatura della Capitale ad Expo 2030.

E' una visita molto importante, non sarà l'unica quest'anno. A novembre l'assemblea generale del Bie sarà chiamata a scegliere la sede della rassegna in programma nel 2030. La competizione è serrata, negli ultimi mesi il funzionario del Bie ha già visitato Riyadh in Arabia Saudita e Busan in Corea, le candidate concorrenti assieme ad Odessa in Ucraina.Il funzionario del Bie è atteso da una serie di incontri strettamente riservati, dal sindaco Roberto Gualtieri al presidente del Comitato promotore Roma Expo 2030 Giampiero Massolo passando per ministri ed imprenditori. In programma ci sarebbe anche la vista a Tor Vergata, la location proposta per sviluppare i padiglioni della rassegna romana, pensata con il titolo "Persone e territori: rigenerazione, inclusione e innovazione".

Il Bruxelles gate pesa come un macigno sui Paesi Arabi

La partita è aperta. Le variabili nella geopolitica dei grandi eventi sono numerose. Negli ultimi anni i Paesi del Golfo persico hanno ottenuto molto, anche per la capacità di mobilitare risorse ingenti: tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 si è svolta a Dubai Expo 2020 - in ritardo a causa della pandemia di Covid - mentre il mese scorso sono stati disputati i mondiali di calcio in Qatar. Non stupirebbe, dunque, il tris con una nova Expo. Da settimane, però, l'inchiesta giudiziaria Qatargate aperta a Bruxelles, che al momento coinvolge diversi europarlamentari in carica o passati, ha fatto balenare l'ipotesi di una presunta filiera di corruzione per accreditare l'emirato di Doha in Europa in vista di grandi eventi. 

L'oriente invece ospiterà la prossima edizione di Expo, nel 2025 ad Osaka in Giappone. Forse un appuntamento troppo ravvicinato per poter bissare subito dopo con una rassegna in Corea. Discorso a parte per Odessa, con l'Ucraina da quasi un anno alle prese con l'invasione delle truppe russe. La futura ricostruzione tramite fondi internazionali potrebbe passare anche dai grandi eventi ma l'incertezza sulla durata del conflitto pone un grande punto interrogativo sulla reale fattibilità dell'evento. 

Le ferite di Roma

Poi c'è Roma, con la sua storia e il fascino delle bellezze archeologiche e architettoniche millenarie. Ma anche con le tante contraddizioni di una Capitale che fatica a vincere la sfida della modernizzazione, dove gli ultimi grandi eventi hanno lasciato più ferite urbanistiche che progetti compiuti.

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