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Roma
Ferrara contro l'assegnazione diretta dei fondi culturali: poca meritocrazia

Pioggia di fondi per le associazioni romane che si occupano della cultura, ma senza alcun bando e quindi a discrezione del Comune. La denuncia è del consigliere M5S, Paolo Ferrara, che accusa il sindaco Gualtieri di scarsa trasparenza.

"Non più assegnazioni per bandi pubblici, ma affidamento diretto alle associazioni per la gestione delle iniziative culturali: questo quanto prevede il nuovo emendamento al bilancio targato Gualtieri. Un ritorno alle "pratiche passate poco trasparenti", spiega Ferrara. L'emendamento sotto accusa prevede uno spostamento di ben 700 mila euro che, da fondi precedentemente destinati alla cultura tramite pubblico bando, verranno assegnati, come contributi, direttamente alle associazioni. Una pratica che era stata eliminata nel corso della Giunta Raggi in quanto non ritenuta trasparente. Non solo, secondo il Movimento Cinque Stelle, dare i fondi in maniera diretta crea o presuppone l'esistenza di favoritismi, venendo meno il principio di equa e democratica partecipazione alle assegnazioni di progetti e attività.

Ferrara: metodo di assegnazione discrezionale e non meritrocratico

Paolo Ferrara, dopo aver scritto un post sui social nel quale definiva la manovra "spregiudicata", ha spiegato: "Avevamo eliminato l'iter che prevedeva l'assegnazione diretta di progetti e fondi, introducendo un sistema trasparente e che garantiva un'equa partecipazione: l'assegnazione per bandi pubblici. In questo modo permettevamo a tutti di partecipare, adesso con la Giunta Gualtieri si sta facendo un passo indietro e si torna, invece, ad un'assegnazione discrezionale. In questo modo non si premia il merito, ma si fanno favoritismi su scelte personali. Questo emendamento non prevede nessuna programmazione, cosa che l'assegnazione per bandi prevede. Sta succedendo quello che accadeva negli anni passati".

Ferrara ha poi aggiunto: "Io capisco che sia difficile fare i bandi e far lavorare gli uffici pubblici, ma il bando rappresentava un valore aggiunto perchè premiava i più bravi e i progetti costavano di meno perchè c'era concorrenza, piuttosto che assegnare i fondi senza controllo. Questo è un modo di tornare a meccenismi passati che hanno fatto male a Roma".

Ferrara rigetta le accuse (passate) di immobilismo

A chi accusa il Movimento di aver avuto un atteggiamento di immobilismo quando governava Roma risponde: "Non c'è stato un aumento dei fondi da parte di Gualtieri, ma solo un modo diverso con il quale verranno spesi.Gli stessi soldi di Gualtieri noi li abbiamo spesi ma con modalità differenti e abbiamo fatto un ottimo lavoro sulla cultura.Si tratta di metodo, ed è un metodo che sta riportando Roma al passato".

Spese folli

Il consigliere aveva definito Gualtieri "sultano" per le spese sostenute dalla sua Giunta: "Sono rimasto sconvolto dalla velocità con la quale ha nominato 80 persone, numeri e costi esagerati. Gualtieri ha inoltre mandato via in maniera "spregiudicata" persone affidabili e competenti come ufficiali dell'esercito che davano un contributo a 1000 euro al mese per mettere dentro persone che costeranno di più (con i soldi pubblici) e non è detto che garantiranno il lavoro fatto dai militari che erano persone preparate".

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