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Roma
Fiumicino, raddoppio dell'aeroporto flop: esiste un piano migliore

di Diana Maltagliati

 

Aeroporto Leonardo da Vinci nel ciclone: diminuiscono atterraggi e decolli e crolla il numero dei passeggeri, ma AdR continua a sostenere il raddoppio dell'aeroporto, aggiungendo una quarta pista.

 

Un programma che nessuno, né il Comune, né la Regione Lazio, né tantomeno i cittadini sembrano approvare, ma l'iter per l'ingrandimento dell'aeroporto va avanti. Il ministero dell'Ambiente sta al momento analizzando la documentazione ricevuta il 30 marzo scorso per valutare l'impatto della struttura sul territorio e dare l'ok all'inizio dei lavori.

Un'alternativa all'opera monstre per l'aeroporto però c'è. A presentarla è stata l'associazione FuoriPista che da 10 anni si batte per bloccare il progetto di AdR. Come spiega il suo presidente Massimiliano Mattiuzzo ad Affaritaliani, il progetto di FuoriPista può essere la vera soluzione per Fiumicino e per quanti abitano nei pressi dell'aeroporto.

Mi parli del vostro piano: cosa prevede?

“Noi proponiamo un'alternativa molto semplice alla speculazione fondiaria che vorrebbe fare AdR su 1300 ettari di suolo che ricadono integralmente nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano: utilizzare i circa 180 ettari liberi che si trovano all'interno dell'aeroporto e abbattere alcune piccole infrastrutture degli anni '60 per dare spazio ad altri terminal. Inoltre non serve aggiungere nuove piste alle attuali, basta un piano razionale di utilizzo di quelle già presenti, sul modello di altri aeroporti europei”.

L'aeroporto londinese di Heathrow è il più trafficato d'Europa e ha solo 2 piste. Perché Fiumicino secondo AdR ne ha bisogno 5?

“Non è vero che Fiumicino necessita 4 piste, né 5, né 6, ma queste sono funzionali all'aspetto speculativo. Le stesse tecniche che si usano in un aeroporto possono tranquillamente essere utilizzate in un altro. Poi si possono migliorare anche le tecniche di avvicinamento all'aeroporto, ma questo dipende da Enav”.

A chi avete presentato il progetto?

“Lo abbiamo inoltrato e approfondito con AdR, Enac, Enav, Ministero dei Trasporti e Comune di Fiumicino, che l'ha fatto proprio. I nostri dati sono stati analizzati e controllati e nessuno ha mai avuto motivo di contestare radicalmente il piano. Ci sono state fatte solo alcune annotazioni e noi abbiamo immediatamente corretto il progetto”.

Il vostro piano garantirebbe il numero di decolli e partenze previsto da AdR?

“Farebbe ancora di più: permetterebbe un numero di movimenti non solo più grande dell'attuale, ma addirittura di quello previsto col raddoppio. Col nostro modello si potrebbe arrivare a 125 movimenti l'ora, contro i 90 di oggi e i 120 proposti da AdR. Non sono numeri campati per aria, abbiamo testato tutto con lo stesso sistema utilizzato da Aeroporti di Roma. Ma tenga presente che in futuro già 90 movimenti saranno più che sufficienti per raggiungere 60-70 milioni di passeggeri. Inoltre va precisato che il nostro progetto prevede la stessa quantità di lavoratori occupati che prevederebbe AdR col suo piano”.

AdR sta facendo carte false per accogliere sempre più passeggeri, ma in realtà il loro numero è in costante calo, vero?

“Esatto. Nel 2017 loro prevedevano che ci sarebbero stati 354mila movimenti, tra decolli e atterraggi. Invece si sono attestati ad appena 297 mila e nei primi 2 mesi di quest'anno la cifra è calata di ulteriori 92 movimenti rispetto al 2016. Il dato riguardante i voli è da sempre in calo; l'unico periodo in cui i movimenti e passeggeri sono aumentati è stato quello in cui a Fiumicino sono stati aggiunti i voli low cost”.

Quindi i conti non tornano.

“Professori universitari, ingegneri ed ex piloti di FuoriPista hanno analizzato la documentazione presentata da AdR allegata al contratto con Enac approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 dicembre 2012. Lì si sosteneva una crescita dell'aeroporto in termine di passeggeri e di movimenti. Noi ci siamo accorti della manipolazione di alcuni dati”.

Cosa intende?

“Loro prevedevano un numero medio di passeggeri per aereo molto basso, di 109 nel 2012 e 112 nel 2020 per volo. Questo dava luogo a un numero di movimenti di aerei annui davvero significativo. Ma è ovvio che se consideriamo un solo passeggero per aereo abbiamo 42 milioni di movimenti all'anno, se ne mettiamo 100 abbiamo un altro dato, se ne mettiamo 1000 un altro dato ancora. In termini molto pratici questo significa che il dato dei movimenti può essere facilmente modificato giocando sul numero medio di passeggeri per volo. Così si rende più o meno necessaria la pista aggiuntiva per far decollare nuovi aerei. Nel 2017 il riempimento medio per aereo è stato di 137 passeggeri”.

Il progetto di AdR è colossale. Come prevede di affrontare la cifra per fare i lavori?

“Il denaro per realizzare queste opere viene reperito grazie all'aumento delle tasse di imbarco: quindi AdR non sborsa un euro. All’atto dell’approvazione della Convenzione-contratto di programma (2012-2044) si prevedeva di partire con una media di 10 euro a viaggiatore, poi di anno in anno, se l'aeroporto avesse rispettato alcuni parametri di efficienza e qualità prefissati, la cifra sarebbe potuta salire ancora di più. È un progetto che vale 12 miliardi e mezzo di cui 2 e mezzo vanno spesi dal 2012 al 2021; e dal 2021 al 2044 altri 10 miliardi. Nonché altri 6 miliardi da ferrovie, Anas, Comune e Regione per le interconnessioni esterne all'aeroporto”.

Uno dei problemi di questo raddoppio è la tutela dell'ambiente, ci spieghi come mai.

“I lavori dovrebbero essere realizzati sulla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano con l'invasione della zona 1 della Riserva, cosa che non è assolutamente possibile. Poi andrebbero a realizzare un'autostrada di collegamento che passerebbe sopra il sito archeologico del Fianello risalente al neolitico e inoltre per realizzare la pista dovrebbero asportare 5 milioni di metri cubi di terreno dal vecchio stagno di Maccarese perché il suolo non reggerebbe il peso della pista e sprofonderebbe. Ovviamente dovrebbero poi importare 5 milioni di metri cubi di un altro tipo di terra”.

Cosa comporterebbe il raddoppio per il territorio e i cittadini?

”Il primo impatto lo riceverebbe un numero significativo di cittadini con l'esproprio della propria abitazione e, nel caso dei contadini, dei campi. Un secondo danno lo avrebbe l'assetto territoriale in quanto tale: cambierebbe la rete delle strade e quella della canalizzazione e questo è un danno al territorio e alla sua configurazione... tenendo conto poi che c'è la Riserva e il regolamento dice che queste cose non si possono fare: i centri agricoli realizzati durante la bonifica non si possono abbattere. Quindi non si riesce a capire come potrebbero ricevere l'ok per il progetto. E il terzo elemento riguarda la salute dei cittadini: nel nostro territorio non sono stati fatti studi sull'impatto dell'aeroporto sui residenti. Dovrebbero fare una Verifica Ambientale Strategica per la zonizzazione acustica. Un territorio deve sapere quanti aerei può sopportare. Non è mai stata fatta un'indagine e questo comporta un danno anche all'economia balneare e turistica".

Se i consiglieri comunali dicono che non vogliono il raddoppio dell'aeroporto, quelli regionali idem: chi lo vuole questo raddoppio oltre ad AdR?

“La situazione politica è questa: a livello regionale, il M5S nel programma elettorale della candidata Lombardi diceva no al raddoppio all'aeroporto, lo stesso dicasi per quello di Zingaretti. Se la situazione sta evolvendo positivamente con l'attuale blocco è per effetto della fermezza con cui il Comune ha affrontato questa problematica. La stessa cosa si può dire della Regione nonostante alcuni tentennamenti. Però bisogna capire che Enac ha un contratto con AdR e se AdR vuole realizzare un raddoppio, per ottemperare a quanto dice il contratto, Enac non può che procedere. Il governo dovrebbe intervenire e non fare come con la Tav, dove sono serviti 10 anni per ammettere che non serviva, ma il Ministero dei Trasporti se ne guarda bene. AdR si è salvaguardata sotto questo aspetto: il contratto prevede che se tra le due parti una disdice il contratto, ha diritto a un rimborso pari al mancato guadagno dalla data delladisdetta fino al 2044. Mancato guadagno che è stato previsto dalla stessa AdR. É un contratto fantascientifico, non ne ho mai visto uno simile”.

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