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Roma
Forza Italia a Roma non esiste più: anche Giro passa alla Lega di Salvini

Forza Italia, la diaspora verso altri lidi del Centrodestra continua. L'ultimo addio decreta anche la definita “morte” del partito a Roma: dopo il fedelissimo Bordoni, anche Francesco Giro, l'ultimo big rimasto nel Lazio, saluta e passa alla Lega di Matteo Salvini.

 

L'annuncio dell'addio al partito di Berlusconi è stato comunicato tramite una lettera inviata ai colleghi senatori. Nella missiva, Giro non ufficializza ancora il passaggio alla Lega ma è soltanto questore di ore. “Non voglio turbarvi la serata ma mi corre davvero l’obbligo di avvisarvi che ho deciso di valutare fin dai prossimi giorni la possibilità, vi confesso molto concreta, di una mia sospensione dal Movimento politico di Forza Italia e conseguentemente dal Gruppo parlamentare del Senato. È una scelta dolorosa, uno strappo dopo 25 anni di militanza in Forza Italia, una ferita del cuore che sanguinerà e temo sanguinerà a lungo. Comunque cerchiamo insieme di non drammatizzare ciò che in fondo irreparabile non è”, inizia la lettera.

“Ora ciò che davvero conta – continua Giro – è restare uniti nel centrodestra nazionale così come, fin dal 1994, 40 anni esatti dopo la scomparsa di Alcide De Gasperi, ha intuito e voluto, meglio e prima degli altri, un altro straordinario leader carismatico, Silvio Berlusconi, al quale io devo tutto, ogni cosa, ogni successo, ogni privilegio, la mia stessa fortuna politica. Ma la brutta vicenda di qualche giorno fa mi ha segnato e ora mi è praticamente impossibile far finta di nulla. Ci ho riflettuto per molti giorni. Ma sentirmi dire da un giovane e autorevole e brillante dirigente nazionale di Forza Italia nell’ordine 'devi essere cacciato, anzi preso a pedate, anzi cambia mestiere, anzi cambia pusher, anzi sei senatore ancora per poco', beh amici non è solo intollerabile ma è il segnale di una patologia e di un degrado prima nel lessico e poi del pensiero”.

"E perché tutta questa rabbia verso di me? - prosegue - Per aver pubblicato su Facebook una mia dichiarazione in cui lanciavo una proposta sulla doppia tessera Lega-FI vecchia di un anno e mezzo fa, con una foto, evidentemente provocatoria, anch’essa vecchia di un anno e mezzo fa. E se l’ho fatto è per difendere, ora come allora, Matteo Salvini dall’aggressione giustizialista, forcaiola e stalinista, della sinistra che perde il pelo ma non il vizio, un anno e mezzo fa per il caso Mosca e oggi per la nave Gregoretti dopo averci già provato con la nave Diciotti. Evidentemente non riuscendo a battere politicamente l’avversario di turno, cercano allora di eliminarlo per via giudiziaria. La storia si ripete: accadde e accade ancora oggi con il nostro Silvio Berlusconi, e ci riprovano anche con Matteo Salvini che viene addirittura accusato di sequestro di persona e rischia per questo una condanna fino da 15 (quindici) anni di reclusione .... tutto chiaro? E vengo insultato per averlo difeso ? Se la mia proposta , ripeto assai vecchiotta, è azzardata e sbagliata ci si confronta e si discute. Si è sempre fatto così in un Movimento politico, aperto e libero, come Forza Italia. Non si offende l’interlocutore sui social dandogli dello spostato o peggio del cocainomane! Mi si dirà che è una battuta goliardica. Ebbene in quel crescendo rossiniano di insulti non mi sembra proprio e Se c’è una regola aurea che mi ha insegnato Silvio Berlusconi è che 'Chi pensa bene parla bene'. Le parole sono importanti in politica come nella vita. Sono dunque moralmente e politicamente costretto a trarne le dovute e logiche conseguenze”.

“Ringrazio Antonio (Tajani, ndr) e Annamaria (Bernini, ndr) che anche in questi giorni mi sono stati vicini da persone perbene quali sono, un modello per me ogni giorno, ma con vero rammarico non posso accogliere il loro invito onesto e sincero a restare . Ma ripeto: sarò sempre con voi , con il cuore e con la mente, anche se so che da oggi voi sarete migliori di me e che io pagherò lo scotto, non foss’altro la perdita della vostra preziosa stima, di una scelta che per molti di voi sarà difficilmente condivisibile. Vi terrò comunque sempre aggiornati sulle prossime decisioni di una procedura parlamentare che ancora non conosco e che sto valutando con calma e che forse non avrà effetti immediati ma che temo oramai irreversibile. Per il momento me ne starò in disparte e non travisate questa scelta come una dimostrazione di supponenza e indifferenza. Tutt’altro", conclude Giro.

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