Roma
Forza Italia, Tajani a Roma: “Nel partito non c'è solo Berlusconi”
Il presidente del Parlamento Europeo guida i “gillet azzurri”, guardando con un occhio al futuro
di Massimiliano Martinelli
Forza Italia al bivio, “big” del partito e baby forzisti tra le strade di Roma per invertire il trend elettorale. Antonio Tajani guida la riscossa, analizzando il ruolo del redivivo Silvio Berlusconi all'interno del partito: "Non c'è solo lui".
"Sì" a Tav e investimenti, "no" a reddito di cittadinanza e taglio alle pensioni. Sulla falsa riga della protesta francese Forza Italia, con tanto di pettorina azzurra brandizzata, scende in campo con gazebo in tutta Italia, per ribadire la propria contrarietà alle politiche del Governo Lega-M5S. Alla guida di parlamentari e amministratori locali a Roma, in via Cola di Rienzo, Antonio Tajani, che guarda al futuro analizzando il ruolo del Cavaliere all'interno del partito: “Berlusconi è il leader. Ma per fortuna non c'è solo Berlusconi nel partito – afferma Tajani – Dietro di lui c'è una classe dirigente, militanti giovani, c'è impegno e la recente mobilitazione entusiasta”. Berlusconi ancora in testa al partito, ma non da solo quindi: “Cambiano i tempi, il linguaggio ma i valori di Forza Italia son gli stessi: siamo una grande forza liberale ", prosegue Tajani.
Poi il cambiamento, sempre dietro l'angolo e non più prorogabile: "Noi ci rinnovaimo sempre, ora a febbraio ci saranno i congressi. Abbiamo cambiato il 70% dei nostri parlamentari - dichiara Tajani - Tanti parlano, ma noi siamo gli unici che si rinnovano",
All'orizzonte infine la sfida delle Europee, dove la candidatura di Berlusconi potrebbe essere l'arma vincene: "Più voti prende Forza Italia più si va verso la coalizione di centrodestra in futuro - dichiara speranzoso Tajani, che poi attacca - La Lega deve staccare la spina a questo Governo, che non condanna fortemente la situazione di Maduto in Venezuela. D'altronde litigano su tutto, non possono continuare farsi pilotare dall'M5S. Un risultato positivo alle Europee costringerebbe la Lega a fare i conti con se stessa e decidere. Cerchiamo di prendere voti, vogliamo essere presenti, vogliamo contare, essere più forti.