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Roma
Fosso Tre Fontane e Grottaperfetta: per la Finanza c'erano torrente e vincoli
Foto Carteinregola

Nell'inchiesta sulle torri Eur e su palazzo Raggi c''è un passaggio nell'ordinanza firmata dal sostituto procuratore Amelio che riapre un'antica ferita urbanistica di Roma, quella del fosso di Grottaperfetta, un naturale canale di scolo scomparso nel tempo e con esso i suoi vincoli che avrebbero impedito l'edificazione nell'area di tutela.

Scrive la Procura nell'avviso di conclusione delle indagini nel paragrafi dedicato appunto a Grottaperfetta e relativo agli “avvisi” per abuso d'ufficio per l'ex assessore Giovanni Caudo, Antonio Fatello e Carlo Odorisio, rispettivamente all'epoca capo dipartimento Attuazione Urbanistica del Comune e legale rappresentante del Consorzio Grottaperfetta: “.. in concorso tra loro Caudo e Fatello con condotte diverse ma convergenti verso il medesimo risultato, abusavano del loro ufficio.. nell'aver posto in essere condotte dirette a far risultare l'inesistenza dei vincoli gravanti sul fosso delle tre Fontane, nonché di aver celato l'esistenza di documenti dell'autorità di Bacino sul fiume Tevere all'avvocatura capitolina che doveva esprimere al riguardo parere. Reato nel quale concorreva Carlo Odorisio, quale rappresentante legale del consorzio Grottaperfetta che otteneva il beneficio”.

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