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Roma
Fratelli d'Italia, in cassaforte un patrimonio di consensi

di Fabio Carosi

Fratelli d'Italia, una vera famiglia politica che però potrebbe essere chiamata tranquillamente "Sorelle d'Italia". Perché se gli uomini nella politica tradizionale sono al vertice, le donne nel sodalizio politico che si è posto di traverso a Silvio Berlusconi e che è impegnatissimo nella conquista del Campidoglio, hanno un ruolo di primissimo rilievo.
Sarà forse un vezzo della Destra romana quello di coccolare parenti e amici, perché se è vero che Gianni Alemanno passerà alla storia per la Parentopoli all'Atac e all'Ama, lo staff dell'attuale candidata a sindaco Giorgia Meloni è circondato da un affetto che non ha precedenti e che non ha nulla a vedere con la gravidanza della leader e dalla possibile ansia che può generare l'attesa.
Fabio Rampelli, Massimo Canu e poi le sorelle Elisabetta Rampelli e la moglie di Canu, Maria Teresa Bellucci già braccio destro di Laura Marsilio assessore con Alemanno e sorella del deputato Marco Marsilio: è come un'unica grande famiglia nata sui riti celtici dei Gabbiani riuniti al Colle Oppio e poi cresciuta con una serie di relazioni che hanno permesso alla leader di fondare un partito nuovo di zecca. Un processo partito da lontano con l'obiettivo di catalizzare le ceneri del centrodestra romano e con l'eredità di Berlusconi di porsi come punto di riferimento di un nuovo centrodestra, sostenuto da Matteo Salvini.
La fucina dove si sono alimentate le idee delle Sorelle d'Italia è il Modavi, il Movimento delle associazioni di volontariato italiane, una onlus attivissima e ben strutturata, fondata da Gianni Alemanno e sponsorizzata da Fabio Rampelli e Giorgia Meloni e sino al 2011 sotto la presidenza di Marco Scurria, poi divenuto eurodeputato. Scurria lascia il posto a Fabrizio Canu, psicologo, già presidente dell'Agenzia comunale per le Tossicodipendenze con le Politiche Sociali del Comune affidate a Laura Marsilio mentre consulente per gli affari legali viene nominata la sorella di Fabio Rampelli, l'avvocato Elisabetta Rampelli che per un periodo di tempo è stata anche consulente del Ministero della Gioventù by Meloni
Ed è dal 2010 sino al 2013 che il Modavi si distingue per un'attività senza precedenti proprio in affiancamento al Ministero per la Gioventù. A giugno 2010 organizza e gestisce il "Campus Solidale", un progetto che coinvolge 3500 studenti di 7 regioni italiane in una tre giorni di confronti tra i ragazzi. Ente finanziatore, come risulta dalle schede del Modavi: Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri".
I progetti del Modavi superano i confini nazionali e "volano in Argentina". Qui nel settembre del 2012 la Onlus si propone di "Instaurare rapporti stabili e durevoli con la comunità italiana di Bahia Blanca" e quindi realizza un percorso di conoscenza e studio di alcune realtà del volontariato italiano "operanti sul territorio nazionale e in Argentina. Ente finanziatore anche in questo caso, "Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri".
Ancora un progetto meritevole di lode: nel febbraio 2010 il Modavi costruisce un network di gestori di locali notturni in undici città tra cui Torino, Milano, Padova, Trieste, Roma, Pescara, Napoli e altre, e piazza all'interno delle discoteche un lounge space per la sosta "post inferno techno" prima di mettersi in auto, un punto di informazione sui temi della sicurezza stradale e dell'alcolismo e un servizio di accompagnamento a casa per chi ha alzato il gomito. Ente finanziatore: Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri" con un bando che viene pubblicato tra il 9 e il 21 agosto dell'anno precedente.
Siamo nel 2012 e la Onlus è una "macchina da guerra". Di fronte alla crisi economica, organizza un meeting internazionale dei giovani per ampliare "le conoscenze di ogni partecipante e dare loro la possibilità di confrontarsi con gli stakeholders istituzionali... al fine di migliorare i processi di elaborazione delle politiche giovanili". Roba che un master susciterebbe un sorriso. Stavolta cambia il centro di costo che non è più il Dipartimento della Gioventù ma l'Agenzia Nazionale Giovani.
Proprio l'Agenzia è un ponte tra le culture e le religioni e lo fa affidando al Modavi un progetto che si chiama "Sulla strada per Gerusalemme" e che viene descritto come "un ponte" tra la tradizione ebraica e cristiana. Cinque italiani del Modavi e 5 partner israeliani, sempre del Modavi, si confronteranno per 8 mesi via internet. I fondi vengono dal Programma gioventù in Azione 1 punto 2.
Così ricostruendo le varie iniziative a livello nazionale e internazionale si può spiegare come nasce un partito vocato a "parlare ai giovani". Insomma, l'ottima Giorgia Meloni, grazie a Silvio Berlusconi è arrivata così in alto da correre per sindaco di Roma in solitudine. Nella sua cassaforte c'è un patrimonio di consensi costruito sui giovani.

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