"Funzionari di stato siano ineleggibili". Gabrielli a Marino: "Collabori o scioglimento" - Affaritaliani.it

Roma

"Funzionari di stato siano ineleggibili". Gabrielli a Marino: "Collabori o scioglimento"

"Terzietà della pubblica amministrazione". Questa la norma auspicata dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che, ribadendo che non si candiderà a Roma per fare il sindaco, il presidente di Regione o il sindaco metropolitano o qualsiasi altra carica, ha auspicato la promulgazione di una legge ad hoc affinchè i funzionari dello Stato non possano candidarsi per 5 anni sul territorio dove hanno svolto incarico: un affondo per i vari De Magistris e Ingroia, che hanno ottenuto rilevanza mediatica grazie alle loro inchieste si sono presentati poi alle elezioni.

"Io sono da sempre un fortissimo sostenitore della limitazione dell'elettorato passivo - ha detto Gabrielli concendendosi ai giornalisti al termine di un incontro pubblico - per chi esercita funzioni apicali nella pubblica amministrazione nel luogo in cui vuole candidarsi. Plaudirei - ha spiegato il prefetto di Roma - se dal Parlamento venisse una proposta di legge che in tal senso vietasse la candidabilità per 5 anni, perchè stravolgerebbe il principio di terzietà della pubblica amministrazione".

Parole forti da quello che dall'ex sindaco Rutelli è stato definito il nuovo 'console' di Roma dopo l'affiancamento al sindaco Marino deciso dal consiglio dei ministri del 27 agosto. Gabrielli ha tenuto a ribadire che lo sciogliomento del Comune di Roma è una ipotesi ancora valida. "Non vorrei - ha chiarito Gabrielli - che in questo Paese passasse la logica del 'tarallucci e vino'. Come non esistono diarchie, consolati o condomini, esiste peró una forte assunzione di responsabilità, all'esito della quale il prefetto di Roma, qualora le sue indicazioni e le sue proposte rimanessero lettera morta, può ricorrere ad un articolo del Testo Unico Enti Locali che prescrive che vi possa essere lo scioglimento del Comune qualora vi siano gravi e reiterate violazioni di legge". Un ultimatum non di certo velato al Sindaco che dovrà sottostare (una volta tornato dalle lunghissime ferie) alle direttive che Gabrielli deciderà per la città in vista dell'ormai prossimo inizio del Giubileo.

"Nonostante la distanza fisica, ho parlato in questi giorni con il sindaco Marino, ci sentiamo spesso e volentieri. Lui sa come la penso, ovvero che non c'è alcun condominio - ha aggiunto il Prefetto annunciando l'incontro col vicesindaco Causi propedeutico all'insediamento della segreteria tecnica di coordinamento del Giubileo.
"Io credo che questa sia la stagione nella quale tutte le istituzioni debbano fare quadrato insieme - anche perché abbiamo degli appuntamenti importanti, su tutti il Giubileo - però ognuno nell'ambito dell'assunzione delle proprie responsabilità. Quindi, non c'è un super prefetto, diciamo che c'è un prefetto a cui vengono chiesti gli straordinari, ma nell'ambito delle sue prerogative. Non ci sono super poteri, super Pippo o Mandrake, ma un compito di indirizzo in uno spirito di leale collaborazione che non è mai venuta meno".
"Questa vicenda - ha sottolineato Gabrielli - forse interroga soprattutto il potere legislativo, e cioè quella che oggi è una assoluta inadeguatezza della norma dell'articolo 143 del Tuel sullo scioglimento dei Consigli Comunali a prendere in considerazione situazioni complesse come possono essere quelle di una metropoli, di una città dove ci sono 15 municipi e 50 mila operatori, tra partecipate e dipendenti, quindi forse, come per altro acutamente ha rilevato la presidente Bindi, lo strumento del 143 va un po' rivisto. Solo che noi operiamo a legislazione vigente - ha precisato - e il ministro, ovviamente, non ha potuto non tenere conto di questa fotografia e, quindi, ha chiesto al prefetto di porre in essere una serie di iniziative volte a fare proposte e a dare indicazioni rispetto ai settori che sono emersi dalla relazione, settori nei quali c'è stata questa criticità". Compito del prefetto adesso sarà quindi quello di "fare una verifica dell'esistente, nell'ambito di un rapporto di leale collaborazione, perché la fotografia che ha avuto il ministro era riferita ad un tempo che non c'è più. Oggi il prefetto è chiamato a fare la fotografia di quella che è oggi la macchina amministrativa di questo Comune - ha concluso Gabrielli - e, all'esito di questo, poi farà delle indicazioni e delle proposte".