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Roma
Governo Pd-M5S fa tremare Raggi: i delusi giallo-rossi puntano al Campidoglio

di Fabio Carosi

Pd-M5S al Governo con Conte ma Roma è già in piena campagna elettorale, come se le elezioni per il dopo Virginia Raggi fossero dietro l'angolo. Si agitano dentro e fuori dal Pd, sulla graticola anche gli esclusi e i delusi del Movimento e persino il centrodestra bradipo ha un sussulto. Ecco chi si sta scaldano la macchina elettorale.

 

A Roma è tutto accaduto in una settimana. Aperta la crisi di Governo di metà agosto, sui cellulari è girata la parola magica “elezioni” e tanto è bastato perché più di qualcuno facesse finire lo smartphone nell'acqua salata a furia di parlare al telefono e fare su e giù in spiaggia. E la voglia di voto contagiosa si è diffusa non solo per l'ipotesi che Nicola Zingaretti potesse lasciare la Regione Lazio prima o dopo li voto nazionale, ma anche che la vittoria salviniana ipotizzata dai sondaggi pre-Sabaudia avrebbe finito per terremotare il fragile sindaco di Roma.

Via dal Pd, cacciati o delusi dal Cinque Stelle

Di delusi del Pd è piena Roma, soprattutto dopo la seconda rivoluzione di agosto, quella del patto di Governo con l'M5S. E le fila dei compagni amareggiati aumenteranno quando la pattuglia dei consiglieri comunale Pd, che sino a ieri ha vomitato veleno e insulti contro la Raggi, dalla prossima settimana dovrà superare l'esame di bon ton e trattare sindaco e giunta con i guanti bianchi di seta che si riservano a un fedele alleato.

E così c'è qualcuno che si organizza. Il primo a mostrare l'intenzione di abbandonare le logiche di partito si è sentito nei giorni scorsi con un altro tecnico, giubilato da Raggi perché troppo autonomo. L'idea dei due è di mettere in piedi una Super Lista Civica di ispirazione di sinistra ma ancorata ai valori M5S della prima ora. In sintesi, i due “mostri” vorrebbero costringere i due ex partiti di riferimento a lavorare per le Comunali solo dall'angolo. Niente listoni di partiti con Civiche di appoggio, ma la Super Civica con i partiti che, se vorranno, dovranno sottoscrivere il programma e dare il loro appoggio. Una vera rivoluzione nel Civismo che da sussidiario diventa protagonista. In attesa di mettere a fuoco i dettagli dell'operazione, è partita la campagna acquisti d'autunno. Primo obiettivo, convincere il consigliere Cristina Grancio a valutare il progetto, ancora in fase embrionale.

Se la Lega sino a 30 giorni fa sognava un candidato di “provata fede” Campidoglio, ora se lo può anche scordare. Lo spazio destro romano, con Forza Italia a livelli da Municipio, è ormai invaso da Giorgia Meloni e dai meloniani, ragion per cui ex forzisti ed ex aennisti, sommati ad un manipolo di cattolici e di liberali, stanno dando vita a una nuova aggregazione che potrebbe debuttare già a fine dicembre. Top secret i nomi, si sa solo che a dare una spinta spaziale ad una Civica di “gente del fare” potrebbero essere imprenditori di primissimo livello del panorama romano. Anche in questo caso la regola del “partito col nome” dovrebbe essere rivoluzionata, a vantaggio del progetto politico cittadino.

Tempi? Entro fine mese le prime riunioni, poi 60 giorni per scrivere i programmi e iniziare la girandola dei corteggiamenti. Con se il sindaco Raggi stesse per chiudersi la porta del Campidoglio dietro le spalle. Vista con freddezza potrebbe essere fantapolitica ma il mese di agosto ha insegnato che tutto può accadere.

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