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Roma
Gualtieri scrive alla Meloni: "Chiudere a breve il carcere di Regina Coeli"

Lo storico carcere trasteverino "Regina Coeli" potrebbe chiudere i battenti, in un futuro prossimo, ed essere adibito ad altre attività. È questa l'intenzione del Partito democratico, che governa la Capitale, nell'ambito di una più ampia riorganizzazione dei penitenziari romani che sarà discussa in un consiglio straordinario che si terrà nella struttura di Rebibbia.

E Gualtieri, proprio in queste ore, sta scrivendo ufficialmente alla Meloni per portare alla luce il problema del carcere più antico di Roma.

Sovraffollato e inadeguato

Da quasi centocinquant'anni l'edificio di via della Lungara 29 è adibito alla detenzione ma, a oggi, è considerato uno dei più complessi del Lazio, per le celle molto piccole e le condizioni di sovraffollamento. A marzo, secondo l'ultimo rapporto dell'associazione Antigone, a fronte di una capienza massima di 615 posti il carcere ospitava 1.018 persone. Nel corso degli anni, tuttavia, il sovraffollamento ha toccato punte anche del 150 per cento. L'istituto nel 2022 ha registrato tre suicidi tra i detenuti e diverse situazioni critiche, con aggressioni ai danni di agenti della penitenziaria. Sono diverse le sentenze della Cassazione e della Corte europea dei Diritti dell’uomo che segnalano che le celle sono troppo anguste e le aree comuni sono inadeguate a garantire percorsi di recupero e reinserimento sociale e lavorativo.

In attesa di giudizio

"A Regina Coeli circa la metà delle persone detenute è in attesa di giudizio, spesso si tratta di gente che non ha una residenza per scontare gli arresti domiciliari o di persone che si sono macchiate di reati lievi e, quando arriva la pena, hanno abbondantemente scontato il tempo di reclusione stabilito dai giudici", spiega la consigliera comunale e avvocata cassazionista, Cristina Michetelli. Per questo, il Pd porterà in Assemblea capitolina una mozione, con cui impegnerà il sindaco Roberto Gualtieri a promuovere “presso il governo e, in particolare, presso il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la chiusura del carcere romano di Regina Coeli, ponendo in essere tutte le iniziative pubbliche volte a supportare tale istanza".

Campidoglio e carceri

L'idea si inserisce in un contesto più ampio di riorganizzazione delle carceri del territorio capitolino e che sarà analizzata attraverso due iniziative pubbliche. Sul fronte istituzionale è stata avviata la procedura per svolgere - così come avvenne vent'anni fa, in epoca veltroniana, e a ridosso del Giubileo della Chiesa cattolica - un consiglio comunale straordinario nelle aule di Rebibbia. L'auspicio è che la seduta possa tenersi già entro la fine dell'anno, con l'obiettivo di ascoltare le testimonianze di detenuti, polizia penitenziaria, sindacati, associazioni e quanti altri lavorano nelle strutture carcerarie romane. Sul fronte sociale, invece, si sta ragionando sull'organizzazione di un convegno. La mozione sarà messa ai voti in Aula Giulio Cesare nei prossimi giorni, prime firmatarie sono le consigliere del Pd, Cristina Michetelli e Claudia Pappatà.

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