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Roma
“I maschi sono polli, vedono una donna e comprano una moto”. La storia

Donne (belle) e motori, il binomio vince sempre, soprattutto se ad incantare è una giovanissima che, a sorpresa, critica con asprezza quai maschi che accostano “due oggetti”.

 


É la storia di Martina Bassi, capitata quasi per caso all'Eicma di Milano e travolta dall'insolito destino di chi per la prima volta si è trovata ad esporre la propria bellezza accanto a motociclette da sogno e che ha consumato la sua personale rivolta culturali, trasformandosi quasi in un'esperta di motori, perché “è vero che noi dovevano stare accanto, sedute e pure distese accanto alle moto per attirare l'attenzione, così mi sono messa a studiare e invece di fare l'addobbo ho spiegato a chi si fermava le caratteristiche dell'oggetto che si trovavano davanti”.

Ventun anni, studentessa in Relazioni pubbliche e comunicazione d'impresa, Martina Bassi ha accettato la “corte” di uno scout di ragazze immagine, modelle e hostess e si è presentata al primo colloquio. “L'idea mi è piaciuta – racconta -  mi sono vista ragazze davanti a me praticamente nude invece il mio ambito era diverso. E' un mondo che mi ha affascinato ma creato grandi paure. Sono stata fortunata e mi sono trovata bene”.
Divisa tra l'essere e l'apparire un po' come il dottor Jeckill e Mr. Hide, la Bassi rifiuta il binonio: “La donna viene usata e ciò comporta un'idealizzazione dell'immagine che è sbagliata. Siamo un qualcosa di più di una bella statuina. All'Eicma non ero lì solo per farmi vedere per questo ho studiato quante persone e quanto lavoro si cela dietro un prodotto tecnologico come una motocicletta. Ne ho viste di tutti i colori, gente che veniva lì solo per fare le foto con le ragazze e altri che ci facevano scendere dalle moto perché volevano solo guardare i motori. Pensate che un ragazzo al “secondo giro” si è presentato con una rosa e sinceramente no so dove sia riuscito a trovarla. Gesto carino, sì, ma....”.

Scavando senza troppa fatica nella sua vita, si scopre che nel passato recente Martina si era iscritta persino a Miss Italia: “Confesso che mi sento bella e che mi piace essere al centro dell'attenzione. Ma se devo essere sincera miss Italia per me è stata una scelta terapeutica: in pubblico mi blocco e allora mi sono messa alla prova”.
Ultimo “sassolino”, i motori. Il rombo dei due e quattro tempi Martina ce l'ha ne sangue perché da piccola guidava le minimoto e qualche kart. ”Che dire? Ce l'ho nel sangue”.

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