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Roma
I Vigili urbani perdono la divisa. Spogliatoi inagibili: tutti in borghese

Vigili urbani di Roma all'ultima spiaggia. Scarsamente professionali, con direttive che premiano l'uso della forza contro i più deboli, utilizzati per controlli amministrativi che sfiorano la persecuzione delle imprese e ossessionati da droni, vu-cumprà, sgomberi di baracche che si riproducono dopo mezz'ora e alla ricerca continua di un'immagine devastata da anni di mala-organizzazione e scarsa selezione. Ora “costretti persino a rinunciare alla divisa”. Il punto più basso del corpo dei Vigili Urbani, durante la giunta 5 Stelle, lo denuncia l'UGL.

 

Nonostante l'intransigenza con cui eseguono i controlli sulle attività commerciali dei privati cittadini, i primi ad avere strutture fuori norma di legge sono i Vigili Urbani stessi, con gli spogliatoi della sede di Porta Portese considerati inagibili. Tanto che il Dirigente del I Gruppo Centro Roberto Stefano si è dovuto arrendere all'evidenza e ha permesso al personale di rimanere in abiti civili. Le aree adibite al cambio d'abito di via delle Mura Portuensi hanno i termosifoni rotti e, con l'arrivo della stagione più fredda, cambiarsi all'alba o a tarda notte diventa quasi impossibile. E così le vie del centro storico si sono riempite di Vigili Urbani in borghese. Potrebbe sembrare una tattica per cogliere in flagrante chi trasgredisce la legge, invece si tratta solo di pura necessità del corpo dei Vigili, invitati a indossare almeno il "fratino" giallo.

"Il problema di questa autorimessa si trascina dal 1999 - ricorda Sergio Fabrizi Rsu della Ugl-Pl ed appartenente al Gruppo Centro - da quando gli ispettori della Asl sequestrarono il fabbricato ove venivano parcheggiati i veicoli di servizio, a seguito di un esposto firmato allora anche da me, per lo sfaldamento del tetto in eternit. Ma, da allora, a parte l'eliminazione successiva dell'eternit, non c'è mai stata una ristrutturazione complessiva dell'area o volontà a trovare una nuova sistemazione fino ad arrivare alla pietosa situazione attuale".

Da 18 anni i veicoli vengono parcheggiati all'aperto ed il personale di custodia e gestione dei mezzi è costretto a lavorare dentro un container.

"È assurdo aver deliberato l'unificazione dei Gruppi, come il I Trevi e il XVII Prati - rilancia Marco Milani Coordinatore romano Ugl-Pl - senza preoccuparsi per prima cosa di individuare una sede dignitosa e funzionale al servizio di Polizia Locale".

Un problema che a dire dell'Unione Generale del Lavoro non colpisce soltanto la sede di Porta Portese, ma “investe le sedi di tutti i Gruppi della Capitale e possiamo citare, tra le altre, il II Parioli ubicato in viale Parioli dentro container, così come sempre in moduli prefabbricati l'ex XX, oppure il caso del II Sapienza con gli uffici in via Goito e l'autorimessa in via Ponte Lanciani, entrambe fuori territorio di competenza”.
Fabrizi spinge per un intervento immediato che garantisca un piano speciale di edilizia per le sedi della Polizia Locale e un ritorno del corpo dei Vigili Urbani alla dignità lavorativa.

 

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