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Roma
Il carcere di Regina Coeli nel caos: danno fuoco a una cella e si barricano

Hanno dato fuoco alla loro cella e si sono barricati in bagno armati di bastone: hanno protestato così nella tarda serata di domenica tre detenuti del carcere di Regina Coeli di Roma.

Obiettivo della protesta era ottenere il trasferimento in un altro istituto penitenziario. A denunciare l'episodio è stato il segretario del Lazio per il Sappe, il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Maurizio Somma, il quale in una nota ufficiale spiega: "Un detenuto italiano ha incendiato la cella dove era ubicato con altri due. Quattro agenti e un ispettore sono prontamente intervenuti per spegnere l'incendio e portare fuori dalla cella, che era satura di denso fumo nero, i tre detenuti che nel frattempo si erano barricati in bagno armati di bastone. Il soggetto ha poi aggredito con calci pugni e sputi gli operanti che, per fortuna, non hanno riportato lesioni. E' il secondo episodio nel giro di pochi giorni e per le medesime motivazioni, ottenere il trasferimento in un altro carcere".

A Velletri distrutti arredi e suppellettili

Somma ricorda che "la settimana scorsa un altro giovane detenuto italiano, poi trasferito d'urgenza a Velletri, ha dato in escandescenze, distrutto tutte le suppellettili della cella dove si trovava con altri due e poi reso completamente inagibili altre due celle, distruggendone muri, pavimento e bagno, dove era stato, in successione ubicato in regime di rischio e sorveglianza a vista, e ha poi aggredito un agente minacciandolo con una lametta al collo. Anche in questo caso nessun ferito grazie alla prontezza degli agenti ma e' indice del clima di tensione. La situazione a Regina Coeli è molto critica e servono urgenti provvedimenti". Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, esprime "solidarieà' ai poliziotti intervenuti. Urgono interventi concreti da parte dell'amministrazione penitenziaria regionale a tutela del personale che lavora nelle carceri italiane, del Lazio e in particolare a Regina Coeli".

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