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Roma
Il Governo Craxi-Andreotti quasi scienza: da allora mai più due leader insieme

Dopo i governi Craxi e Andreotti non è successo più niente. E’ un punto di vista, ma quando si arriva a rimpiangere il Passato, pur denso di criticità, significa che il Presente è scialbo, anzi pressoché irrilevante, un film di terza visione. Tanti pessimi caratteristi e nessun protagonista.

Si può affermare che la politica italiana degli ultimi trent’anni è un film che non sarebbe decollato senza Craxi e Andreotti. Bastano due episodi a rimarcare la continuità e l’intelligenza anche quando negli Anni novanta cominciò il crollo che avrebbe portato all’evaporazione del Psi e della Democrazia cristiana braccati dai magistrati di Mani Pulite: Andreotti che chiese di votare a favore dell’autorizzazione a procedere nei suoi confronti e Craxi lucido stratega che, in una serata piovosa di Arcore, spiegò a Berlusconi come vincere le elezioni con il sistema delle alleanze quando sapeva che di lì a poco avrebbe fatto i bagagli per non rivedere più l’Italia, e tutti sanno come andò a finire. Berlusconi sfondò con oltre il venti per cento di voti per arrivare al quaranta alle Europee.

Un giornata di studio dedicata al rapporto tra i due statisti

Ecco quel che oggi manca al Paese. Due uomini siffatti perno dell’intero sistema politico e con loro la memoria di ciò che è stato, anzi la memoria di ciò che siamo stati. La fondazione dedicata allo studio del pensiero e dell’azione politica di Bettino Craxi tenta di colmare questo vuoto con una giornata di studio e riflessione su Bettino Craxi e Giulio Andreotti, protagonisti di rilievo del panorama politico-istituzionale italiano per un lungo tratto di storia del secondo Novecento. L'iniziativa muove dall’ambizione di proporre una prima e originale analisi storico-scientifica a carattere comparato tra due figure che nel corso della loro lunga esperienza pubblica hanno alternato fasi di vicinanza politica e umana a momenti di conflittualità esasperata.Coadiuvata dalla presenza fra i relatori di personalità del mondo accademico, la Fondazione tratteggia un approccio inedito nel contesto della ricerca storiografica, offrendo le chiavi interpretative utili a riflettere in parallelo sulle visioni politico-istituzionali, sulle ricette economiche, sugli orientamenti di politica internazionale che hanno nutrito le visioni dell’esponente socialista e di quello democristiano in merito al futuro del Paese nel contesto della modernità globale.

I lavori, il cui programma scientifico è stato curato dai professori Matteo Gerlini, Giovanni Orsina, Andrea Spiri e Antonio Varsori, si articoleranno in quattro sessioni tematiche e saranno conclusi dalla tavola rotonda “Craxi e Andreotti nella storia d’Italia” –prevista per le ore 18.30– che alternerà racconti e testimonianze pubbliche e private, aprendosi con l’intervento del presidente della Fondazione, Margherita Boniver, prima di lasciare spazio alla discussione, moderata da Alessandro De Angelis, con Stefano Andreotti e Stefania Craxi, figli dei due statisti, con l’ambasciatore Riccardo Sessa e con i giornalisti Massimo Franco e Marcello Sorgi.

Il Convegno “Craxi–Andreotti: Politiche, stili e visioni tra conflitti e collaborazione”, patrocinato dal Senato della Repubblica e dal ministero della Cultura, si terrà a Roma il 16 maggio 2022, a partire dalle ore 9.00, nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva (Piazza della Minerva, 38).

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