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Roma
Il grasso di Adinolfi e le sorellastre Mussolini: Luxuria al vetriolo

Vladimir Luxuria si scatena sui risultati elettorali, indulgendo nel sottile piacere di prendere in giro quelle che, come una dispettosa Cenerentola, definisce “le sorellastre Mussolini”.
"Dopo le elezioni” commenta politicamente l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista, “bisogna sempre rispettare il voto dei cittadini. In queste elezioni hanno deciso di punire il duo Carminati-Buzzi, destra e sinistra, dando tutte queste preferenze a Virginia Raggi. E' stato sicuramente un voto di protesta. Secondo me, poi, la campagna elettorale della Meloni è stata molto più forte di quella di Giachetti, che ha preferito il basso profilo. Lasciatemi poi dire che sono molto affranta perché le sorellastre Mussolini non ce l'hanno fatta. Sono veramente molto dispiaciuta…”. Ma è con Mario Adinolfi che Luxuria mostra il suo lato più irriverente commentando il suo 0,6 % alle urne: “Ha preso quella che di solito è la percentuale di grasso negli yogurt magri. Sicuramente il suo è stato il più grande flop, dovrà un po' ridimensionarsi, è la dimostrazione che chi vuole ergersi a rappresentare le famiglie tradizionali vive relegato nel passato”. 
Sempre ai microfoni di Radio Cusano Campus, Luxuria dà poi la conferma del suo voto a Giachetti per il ballottaggio, aggiungendo: “E’ dura, comunque, perché molto elettorato della destra voterà Raggi e anche molti di quelli che hanno votato per Fassina pur di non dare una gioia al Pd voteranno M5S". 
 Quanto alla candidata a sindaco del M5S, che Luxuria aveva attaccato per la questione dell’invito rifiutato al gay village lasciando intendere che vi fosse una frattura tra il mondo LGBT e Virginia Raggi, Vladimir fa chiarezza: "Noi inviteremo il futuro sindaco di Roma, chiunque egli o ella sia, per la chiusura del Gay Village, da sindaco. Quindi il primo sabato di settembre noi invitiamo il sindaco, sono venuti tutti, perfino Alemanno. Se Virginia Raggi dovesse essere eletta, sarà invitata da sindaco, speriamo che stavolta sia presente. Sicuramente lei tra i candidati sindaci è stata quella che ha declinato il nostro invito e poi si è fatto anche notare che dal programma la questione riguardante i diritti lgbt era stata tolta. In questo c'è stata un po' di delusione nel mondo gay. A Roma, comunque, ha contato moltissimo, inutile nasconderlo, la vicenda mafia capitale. La gente non va più a votare per gli ideali, ma ci va sperando che qualcuno sia meno peggio degli altri".

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