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Roma
Il Lazio come il Veneto: sì all'Autonomia differenziata, il Pd perde la testa

La Regione Lazio va in testa coda: in questi giorni anche esponenti della Giunta Zingaretti e diversi esponenti del Pd del Lazio hanno attaccato la proposta di Autonomia differenziata, probabilmente dimenticando che anche la Regione Lazio in questa legislatura aveva approvata una delibera per avviare il processo regionalismo differenziato anche nel Lazio.

Infatti la giunta regionale del Lazio con la decisione n. 44 ha approvato, il 16 Ottobre 2018, la delibera concernente “iniziativa regionale per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Lazio, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

La Giunta ha approvato poco prima che Zingaretti diventasse segretario Pd

Un atto proposto in giunta dall’allora assessore al Bilancio Sartore, approvato pochi mesi prima che Zingaretti diventasse segretario del Pd. La delibera fu inviata al Cal, consiglio delle Autonomie Locali, organismo costituzionale rappresentativo di tutti gli enti locali del Lazio, per discuterne con il sistema degli enti locali e acquisirne il prescritto parere. Subito dopo doveva essere inviata al Consiglio regionale.

La delibera di giunta prende spunto dall’approvazione, nella seduta del Consiglio regionale del 6 Giugno 2018, di un ordine del giorno, presentato dalla Lega, riguardante “l’Intesa Stato-regioni prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione italiana”, che impegnava il Presidente della Regione ad avviare il negoziato con il Governo per l’autonomia differenziata, per approvare un documento di indirizzo ai fini del percorso di “regionalismo differenziato”.

Oggi hanno chiesto l'Autonomia Piemonte, Liguria, Marche, Umbria e Campani e Toscana

Di autonomia differenziata si parla in Italia da anni, almeno dal 2017 quando, in base all’articolo 116 della Costituzione, tre regioni – Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – per prime hanno avviato un percorso che ha portato alla firma, a febbraio del 2018, di altrettanti accordi preliminari di regionalismo differenziato. Oggi sono diverse le Regioni che hanno avanzato richiesta: Piemonte, Liguria, Marche, Umbria e Campani e Toscana.

L’autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione. Infatti l'art. 116, terzo comma, della Costituzione - come modificato dall'art. 2, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 – prevede che alle regioni a statuto ordinario possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, limitatamente però a determinate materie e seguendo uno specifico procedimento:

"Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata" (art 116, terzo comma, Cost.).

Le Regioni si dividono tra chi chiede tutte le materie e chi solo una parte. Ma con il nuovo governo presieduto dalla Meloni la discussione diventa incandescente e molti esponenti dell’opposizione accusano il Ministro Calderoli di voler dividere l’Italia. Sono gli stessi che con il titolo V della Costituzione hanno previsto il meccanismo dell’autonomia differenziata.

Ecco cosa chiedeva il Lazio prima di perdere la memoria politica e tecnica

Andiamo a vedere cosa prevedeva la delibera del Lazio sull'autonomia differenziata. Il documento approvato prevede cinque ambiti di intervento per i qual avviare il negoziato con il Governo:

- Sostenibilità della finanza pubblica territoriale e rilancio degli investimenti. In altre parole la richiesta di riconoscimento di maggiori forme di autonomia con riferimento alla materia “coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario”.

- Qualificazione dei percorsi di accesso al mercato del lavoro, tutela e sicurezza del lavoro e sostegno previdenziale dei lavoratori svantaggiati. Richiesta di riconoscimento di maggiori forme di autonomia con riferimento alla materia istruzione, tutela e sicurezza del lavoro, politiche del lavoro e di organizzazione del mercato del lavoro, e maggiore forma di autonomia nella materia “previdenza complementare e integrativa”.

- Cinema e audiovisivo. Richiesta di maggiore autonomia rispetto “alla promozione e organizzazione di attività culturali”;

- Ambiente. Maggiore autonomia in riferimento alla “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”.

- Rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni. Qui si richiede l’acquisizione di maggiori competenze ed anche nuovi strumenti normativi per la promozione e la realizzazione di iniziative riguardanti l’internalizzazione sistemica della Regione sia negli ambiti produttivi e commerciali, sia in quelli educativi, formativi e universitari, della ricerca e dell’innovazione, nonché per potenziare i meccanismi di partecipazione regionale alle decisioni dirette alla formazione di atti normativi e delle iniziative dell’Unione europea.

La Regione Lazio dimentica i provvedimenti

Il Consiglio delle Autonomie locali nella seduta del 7 febbraio 2019 da il proprio parere positivo al testo ed chiede che una sua rappresentanza sia chiamata a far parte della delegazione regionale deputata a trattare con il governo i termini dell’intesa. Chiede anche che venga ampliata la richiesta di ulteriori forme di autonomia ad altri ambiti, in particolare a quello della “salute” con riguardo ai principi fondamentali in materia di salute e ricerca scientifica. Dopo il parere positivo del Cal la delibera sarebbe dovuta arrivare in consiglio e il Presidente della Regione avrebbe dovuto avviare la trattativa con il Governo. Solo che del provvedimento si sono perse le tracce. La memoria le ha riportate a galla, e per il Pd e Zingaretti l'ennesima brutta figura.

SCARICA E LEGGI LA DELIBERA DELLA REGIONE LAZIO SULL' AUTONOMIA

SCARICA E LEGGI IL PARERE FAVOREVOLE DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE

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