"Il Ministro Delrio fermi la Metro C". Gli scavi tra tesori archeologici
La lettera appello: "Serve una nuova Valutazione di Impatto Ambientale"
Il ritrovamento della Caserma romana risalente al periodo dell’Imperatore Adriano, ha messo un ulteriore, ennesimo stop ai lavori della Metro C. "Un’altra variante, la 47esima ci risulta, che comporterà” tempi incerti e costi incerti - denuncia Italia Nostra - Il Presidente di Roma Metropolitane, Paolo Omodeo Salè, dichiara di non poter prevedere né immaginare, ad oggi, vuoi l’ammontare dei costi vuoi l’aumento dei tempi per la realizzazione della martoriata grande opera pubblica di Roma".
L'associazione ambientalista insiste nel ribadire che, senza un cambio di rotta nel tracciato originale ed una nuova indispensabile Valutazione di Impatto Ambientale, e non prendere coscienza e insistere sul tracciato originale San Giovanni - Colosseo sarebbe solo accanimento terapeutico.
"Una volta per tutte se non verrà individuato un tracciato sotto lo strato archeologico e quindi sterile, distante dai luoghi monumentali, la Metro C di Roma supererà (in realtà l’ha già superata per costi e tempi di realizzazione) la tanto vituperata autostrada Salerno Reggio Calabria. E’ dovere dello Stato prende atto dei clamorosi errori di progettazione e di realizzazione, è dovere dello Stato non accanirsi su un’opera già morta rispetto al tracciato originale evitando così errori su errori, sprechi su sprechi, prelievi su prelievi ai danni dei denari dei cittadini".
La lettera inviata da Italia Nostra contiene un accorato appello al Governo: "Signor Ministro Del Rio abbia il coraggio di fermare quest’opera a San Giovanni e prima di proseguire con il tracciato originario, pretendere una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, una corretta analisi dei costi benefici rispetto al tracciato originale, con il confronto dovuto sulla possibilità di un tracciato alternativo. Come ipotizzato da Italia Nostra Roma un tracciato che da San Giovanni arrivi al Circo Massimo o alla Stazione Ostiense, tracciato realizzato totalmente sotto lo strato archeologico che non dovrebbe presentare i gravissimi rischi del progetto originario.
La decisione, ormai dovuta per legge, dopo ben 46 varianti, di una nuova vera VIA potrebbe risolvere anche gli eventuali contenziosi con il Consorzio realizzatore dell’opera".