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Roma
Il mistero del Comune di Roma: la notte entra un fantasma e si mette al lavoro

C'è un fantasma nella sede del Comune di Roma, che arriva quasi ogni sera dopo le 22 e si mette al lavoro. E quando i “guardiaportone” lo vedono palesarsi il commento è sempre lo stesso: “Eccolo, pure stasera andiamo a casa all'una di notte”.

Alto ma non troppo, veloce ma non troppo e ha un solo obiettivo: precipitarsi nella stanza del sindaco e, con Lui, analizzare uno ad uno tutti i dossier di Roma. Con la sua auto, grande ma non troppo, sale direttamente da via di San Pietro in carcere, parcheggia quasi sotto la Lupa Capitolina e poi sguardo basso sale le scale e varca con un “Buonasera”, anche se sarebbe più adatto un buona notte, vista l'ora.

"Sussurra", sfoltisce i dossier e suggerisce le  nomine

I bene informati dicono sia un potente del partito anche se non c'è certezza; uno di quelli che suggerisce, sussurra e “sfoltisce” i dossier bollenti della città e che ha sempre una rosa di 2-3 candidati per ogni nomina che compete a Roma Capitale, salvo poi estrarre il cv “giusto”. E poi ci sono i “veti”, l'elenco dei “graditi” e degli sgraditi perché il fantasma del Campidoglio è cosi: o stai con lui, oppure stai contro di lui. La scala di grigi non c'è.

I decibel fuori limite nella notte sciagurata di Expo

Sempre i “guardiaportone” narrano che dal piano che ospita le stanze del sindaco Gualtieri, a volte le parole volano e superano anche la quota di decibel tollerati per legge, in un crescendo che ha assunto toni drammatici la notte della grande disfatta dell'Expo, evento sul quale il fantasma puntava per ampliare la sua ragnatela fittissima di rapporti e contatti, degna del soprannome di “potente ciambellano” della corte di Gualtieri.

"Posto fisso? No grazie"

Si narra che il sindaco di Roma gli abbia offerto un “posto fisso” in Campidoglio almeno per evitare il noioso rituale di dover lasciare il documento all'ingresso del Palazzo Senatorio e poi girare col “pass visitatori”; proposta che il fantasma ha respinto per “avere margini di manovra con agilità”. Anche perché non è un personaggio in caccia di stipendi.

"Se vuoi parlare col sindaco, passa per lui"

Sempre i guadiaportone, rigorosamente in abito (forse disegnato da Michelangelo) da Fedeli e trombettieri di Vitorchiano e due spanne più in alto dei valletti, sembra abbiano due certezze inossidabili: il fantasma arriva sempre dopo le 22 con la sua borsa piena di carte e saluta mentre parla al cellulare. La seconde è che se a Roma vuoi parlare col primo cittadino, non c'è potente che prima non debba transitare per lui. E le battute fioccano: tipo quella che sia lui a dar da mangiare alla Lupa.

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