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Roma
Il Nazareno diventa un hotel. Qui il discorso di Gorbaciov sulla democrazia

Dove hanno fallito i cannoni di Napoleone o le spoliazioni dei nazisti, ci sono riusciti la finanza e il lusso. Il Collegio Nazareno verrà chiuso per far spazio a un hotel a 5 stelle nel cuore di Roma.

Una battaglia, questa, iniziata già nel lontano 2014, quando campeggiava nell’aria la notizia che l’antico istituto si sarebbe trasformato in un albergo. Subito si era formato un comitato per difendere l’esistenza del collegio che aveva lanciato una petizione su Change.org per chiedere che l’istituto restasse una scuola e un bene pubblico accessibile a tutti. Forse una tregua o forse solo il tempo di organizzarsi, ma dopo 8 anni alla fine la società Grand Hotel Nazareno srl vince la guerra, conquistando il “fortino” dove tanti nomi famosi sono cresciuti.

La storia del collegio Nazareno

Il Collegio Nazareno, conosciuto ai più per essere la sede del Pd – anche se i dem entrano in via Sant’Andrea delle Fratte -, è la scuola più antica di Roma, nata nel 1630 grazie all’opera di San Giuseppe Calasanzio. Nel corso degli anni l’istituto ha visto cambiare la sua pelle, ampliando la sua offerta formativa e aprendo le sue classi a tutti. Gli anni ‘70 sono gli anni rivoluzionari per l’istituto. Nel 1970 vengono ammesse le prime alunne, che piano piano diventano una parte fondamentale. Grazie al duro lavoro di padre Fiori viene aperto il liceo scientifico e, nel 1981, quello linguistico, segno che l’istituto acquisisce una visione aperta agli orizzonti culturali dell’Europa.

Per le aule del Nazareno sono passati molti personaggi illustri, come ad esempio Carlo Verdone o i figli d’arte di De Sica, Rossellini, Magalli. Ma anche Mauro Leone, figlio del presidente della Repubblica, e Lello Garinei. È solo negli anni ‘90 che l’antico collegio inizia la sua discesa nel baratro. Dapprima vengono chiuse le scuole elementari, poi quelle medie nel 1999. Una scelta figlia dello spopolamento del Centro Storico a vantaggio degli uffici.

Ma l’istituto non è solo cultura. Nel novembre 1996 viene ospitata una conferenza alla presenza di premi Nobel e personalità del mondo politico e delle istituzioni, dove prende la parola l’ex presidente dell’Urss, Michail Gorbaciov: “Sogno, anzi spero, di contribuire a realizzare una società democratica nella quale si possa credere nei valori liberali come in quelli sociali, laici e spirituali. Credo di non essere l’unico”. Oggi tutto questo scompare. Le impalcature sono già montate e i lavori iniziati. Dopo Botteghe Oscure, un altro pezzo antico e pregiato di Roma che soccombe al turismo.

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