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Roma
In fiamme una discarica di pneumatici: allarme diossina ai Castelli romani
Il rogo di Ardea

Un maxi incendio è scoppiato all'alba di oggi, lunedì 8 aprile, ad Ardea, comune sul litorale della provincia di Roma. A bruciare, dalle 5 del mattino, rifiuti e cumuli di pneumatici in una discarica abusiva. L'area era di proprietà dell'ex proprietario di Eco-x - la discarica bruciata nel 2017 - ormai morto.

Ora era in custodia ad altre persone. Il terreno, mai bonificato, nel corso del tempo è diventata una discarica abusiva. 

Nube nera su Roma

Già a poche ore dopo il rogo, una enorme nube nera si è levata in cielo coprendo parte della periferia sud di Roma, il litorale e i Castelli romani. Le fiamme sono ben visibili da diversi punti della città. Stando a una prima ricostruzione, l'incendio ha interessato un terreno di via Montagnano, pieno di pneumatici usati e di altro materiale di scarto accatastato. Il forte odore di gomma e plastica bruciata ha costretto i residenti a tenere chiuse porre e finestre.  

Allarme ai Castelli

L'enorme nube di fumo si è innalzata in aria e si sta spostando in direzione del comune di Pomezia e verso i comuni di Albano e Castel Gandolfo, e del comune di Marino. I vigili del fuoco sono impegnati con tre squadre, due autobotti e il carro schiuma. Sul posto anche i carabinieri, Arpa e le istituzioni del comune di Ardea.

Arpa in azione

Il Comune è in stretto contatto con la Asl Roma 6 e l'Arpa Lazio. "Non appena si avranno notizie certe circa i rilievi effettuati dalle autorità competenti verranno immediatamente diffuse e saranno adottati i provvedimenti che verranno ritenuti opportuni. - spiega il sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini - Al momento, si raccomanda alla popolazione residente nelle zone limitrofe a quella dell'incendio di tenere le finestre chiuse, proteggendo le vie respiratorie soprattutto nei soggetti con fragilità e maggiormente esposti".

L'allerta dei Medici 

Una eventuale diffusione di diossina nell’aria causata dall’incendio presso la discarica abusiva di Ardea determinerebbe enormi rischi per la salute umana, essendo ben noti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) lanciando l’allarme su potenziali conseguenze per la popolazione locale. “La diossina è un inquinante organico persistente classificato dalla IARC come cancerogeno certo per l'uomo, oltre ad avere effetti neurotossici ed essere un distruttore endocrino – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani - Il rischio aereo della diossina è limitato all'area interessata dai fumi del rogo e, in caso di nube tossica, a tutto il territorio colpito dalla ricaduta a terra dei fumi. Nel 90% dei casi l'esposizione umana alla diossina avviene per via alimentare attraverso il ciclo alimentare completo: frutta e verdura, foraggio di animali, allevamenti di animali, erbivori, carnivori di cui l'uomo si ciba.

Cos'è la Diossina

La diossina si bioaccumula soprattutto nei tessuti grassi dell'uomo e la sua emivita è piuttosto lunga: dai 5,8 anni ai 11,3 anni a seconda del metabolismo e dell'abbondanza di massa grassa. Studi effettuati nella terra dei fuochi hanno evidenziato presenza di diossina anche nel latte materno ed in quantità maggiori nelle donne più adulte che per più anni hanno assorbito ed accumulato l'inquinante tossico”.  “La via aerea di esposizione è invece limitata alla zona dell'incendio in quanto la diossina è una sostanza chimicamente pesante che tende a precipitare entro brevi distanze dal luogo di emissione in atmosfera – spiega ancora Miani - Oltre alla diossina anche altre sostanze tossiche e cancerogene come metalli pesanti e furani possono liberarsi da un rogo e su questo le autorità dovranno monitorare aria, suolo e acque per comprendere quali e quanti inquinanti hanno interessato l'incendio”.  La Società Italiana di Medicina Ambientale consiglia quindi di evitare, in attesa di analisi e dati certi, di mangiare prodotti agricoli coltivati nelle zone adiacenti la discarica di Ardea e carni di animali allevati nelle stesse aree. Bene evitare contatto diretto con i fumi tossici che possono contenere anche altre sostanze irritanti per le vie respiratorie e le mucose esposte.

Le precauzionì

"L'unica raccomandazione immediata, per coloro che abitano in prossimità dell'area, è di chiudere le finestre", spiegano anche dal comune di Albano che invitano alla precauzione. 







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