Roma
Influenza: tremano i medici. "La neve sarebbe una sciagura"
di Valentina Renzopaoli
Più lentamente del solito, ma l'influenza è arrivata e se nelle prossime settimane la colonnina di mercurio scenderà di nuovo sotto lo zero, migliaia di persone finiranno sotto le coperte.
A pregare che la neve non imbianchi la città, in prima fila con le mani giunte ci sono i medici che tremano all'idea di affrontare la seconda parte dell'inverno con gli studi stracolmi di gente con il naso nel fazzoletto, e le corsie di ospedale paralizzate. L'arrivo di un'altra ondata di gelo farebbe scoppiare con violenza l'epidemia influenzale che quest'anno sta seguendo un andamento assolutamente atipico.
“Siamo nel cosiddetto periodo di riscaldamento dell'epidemia” spiega Pier Luigi Bartoletti, segretario della Federazione italiana dei medici di Medicina generale Lazio e vicesegretario nazionale. “L'andamento climatico del tutto sfasato rispetto alla norma, con un inedito dicembre caldo e umido prolungato, seguito da un immediato picco di freddo siberiano, ha scombussolato anche il normale trend influenzale, posticipando l'arrivo dell'epidemia”. E così le prime influenze sono arrivate tutte insieme: gennaio a letto per anziani e bambini ma siamo solo ad un terzo delle previsioni.
“Per quest'anno ci aspettiamo un'epidemia prolungata fino a marzo ma senza grossi picchi: secondo le statistiche dovrebbero finire sotto le coperte intorno al 14 per mille dei bambini, al 6 per mille degli anziani e al 10 per mille degli adulti che normalmente non si vaccinano”. Diverso sarebbe se la temperatura decidesse nel mese di febbraio di scendere in picchiata: “Per il sistema sanitario nazionale l'arrivo della neve sarebbe deleterio” spiega Bartolucci.
Il dato positivo rispetto all'anno scorso, riguarda il numero delle persone che nei tempi consigliati hanno deciso di vaccinarsi: un 20% in più nel Lazio, per un totale di circa 200miladosi. Numeri che sono andati a colmare il buco del 2015, quando una campagna mediatica antivaccinazioni aveva rallentato il trend di crescita.
“Calcolando che secondo le statistiche il vaccino è efficace nel 70% dei casi, quest'anno ci aspettiamo circa 140mila casi in meno di influenza nel Lazio”.