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Roma
Inizio scuola, a Roma in classe 95% degli studenti: mascherine e fasce orarie

Riaprono le scuole dopo 193 giorni di chiusura forzata causa Coronavirus: a Roma e nel Lazio il 95% dei studenti e ritornato sui banchi, singoli e non, con mascherina e fasce orarie per ingresso ed uscita, mentre solo il 5% continua con la didattica a distanza.

“A Roma e nel Lazio sono il 5% le scuole che non hanno potuto riaprire. Tutto sta andando abbastanza bene ma a scartamento ridotto perché non ci sono ancora tutti gli insegnanti che noi speriamo siano nominati dagli uffici scolastici regionali nelle prossime settimane”, ha detto all'Agi Mario Rusconi, presidente dell'associazione presidi Roma e Lazio. “Chi non è riuscito ad aprire - ha sottolineato Rusconi - non è tanto per la mancanza di docenti ma perché c'erano dei cantieri in corso. A Roma ad esempio c'è una scuola elementare con quattro cantieri che non ha potuto riaprire poiché il rischio è molto alto. In provincia di Viterbo, Rieti e Latina i sindaci hanno chiuso direttamente alcune scuole perché la potestà di aprire o chiuderle spetta al proprietario ovvero i sindaci o i presidenti di provincia”.

Al Visconti l'euforia vince la paura del virus: lezioni anche nella cappella

Centinaia di ragazzi delle quarte e quinte ginnasio hanno affollato Piazza del Collegio Romano prima del suono della campanella del Visconti. Molti anche i genitori che hanno voluto accompagnare i figli in questo “nuovo inizio”. L'euforia supera la paura per un virus che ancora non è scomparso e ha imposto alla scuola regole precise. Primo e secondo liceo sono già in aula, mentre per la prima settimana le classi di terza liceo faranno lezione a distanza, sulla piattaforma Meet. La ricreazione sarà svolta in classe e i ragazzi intervistati sembrano tutti ben consapevoli delle nuove regole dettate dal Covid e che gli abbracci ci saranno ma solo fuori dal portone della scuola.

Ad accogliere gli studenti la preside e i collaboratori scolastici che all'ingresso distribuiscono mascherine chirurgiche. "Emozionata e preoccupata, ma sono anche molto fiduciosa. Abbiamo rispettato i protocolli di distanziamento usando i banchi che avevamo, perché qui i monoposto non sono arrivati - racconta la dirigente scolastica, Rita Pappalardo - Useremo anche una cappella messa a disposizione dei gesuiti, le aule docenti e tutti i laboratori per fare lezione. Abbiamo fissato la segnaletica a terra per differenziare i flussi e confidiamo tanto nella responsabilità dei ragazzi".

Al Giulio Cesare ripartenza con le quarte ginnasio

Si sono svolte regolarmente al liceo classico Giulio Cesare, di corso Trieste a Roma, le procedure d’ingresso per il riavvio dell’anno scolastico dopo lo stop dovuto alla pandemia da coronavirus. "In una ventina di minuti - hanno spiegato i docenti - sono entrati regolarmente tutti i ragazzi, circa 170 delle quarte ginnasio, a loro abbiamo consegnato le mascherine e sono stati 'filtrati' con il termoscanner".

"Sono fiduciosa e contenta, i ragazzi sono entrati, sono gli studenti delle quarte ginnasio, circa 170 su otto classi. Adesso spiegheremo loro le misure di sicurezza, e quelle organizzative che la scuola ha adottato e questo verrà fatto dai ragazzi più grandi, dei tutor, che li affiancheranno dalle 9 alle 10", ha detto la preside del liceo classico, Paola Senesi.

Al Mamiani 32 classi in presenza, le altre a distanza

Al Liceo ginnasio Terenzio Mamiani 32 classi hanno inizato l'anno scolastico con le lezioni in presenza, 13 con la didattica in distanza. Sul sito dell'istituto tutto è descritto minuziosamente e un'attenzione particolare è rivolta ai ragazzi del primo anno. "Abbiamo poi deciso di far restare in presenza, almeno per i primi due mesi, le classi dei ragazzi delle prime, per garantire loro un inizio il più possibile semplice e chiaro, e la loro socializzazione in un ambiente nuovo, con amici nuovi, docenti nuovi, insegnamenti e metodi di studio nuovi", scriveva in una circolare rivolta agli studenti la dirigente scolastica Tiziana Sallusti.

Al Socrate si arriva in gruppo ma si entra in fila

Si arriva in gruppo davanti al liceo Socrate, zona Garbatella, perché a quell’età il gruppo è tutto e allora addio distanziamento: il saluto con il bacio è d’obbligo, la mascherina rimane sul naso solo per i più giudiziosi. Al momento dell’ingresso la calca è inevitabile: almeno un paio di centinaia gli adolescenti che si raccolgono davanti al cancello. Praticamente impossibile controllare le abitudini dei ragazzi fuori dall’istituto, per quanti sforzi si possano fare da parte delle direzioni scolastiche.

Nella scuola superiore della Garbatella, che comprende classico e scientifico, ad ogni allievo è stato dato un colore, ricordando quelli del semaforo: rosso o verde. In base a quelli poi le aree della scuola sono segnate e divise. Si varca l’uscio in fila sì, ma ben appiccicati.

Al Kennedy di Monteverde termoscanner e autocertificazione

Al liceo scientifico Kennedy di Monteverde è stata prevista la misurazione della temperatura all’ingresso sia per i ragazzi sia per i genitori che stamattina sono stati invitati ad una presentazione dell’istituto e delle norme di sicurezza nel cortile, prima dell’inizio delle lezioni. Non solo: sia adulti che adolescenti hanno dovuto consegnare all’ingresso un’autocertificazione con i propri dati per attestare lo stato di buona salute.

Alla Manin impronte colorate indicano il distanziamento

Alla scuola materna ed elementare multietnica Manin, nel quartiere Esquilino, l'apertura dell'anno scolastico si è svolta regolarmente, senza nessuna criticità. Banchi singoli e tutto l'istituto è stato predisposto con impronte colorate con segnali per indicare ai bambini, dai 3 anni in su, le misure del giusto distanziamento che occorre rispettare.

"L'avvio è stato perfetto - ha detto la preside dell'istituto comprensivo statale, Manuela Manferlotti - abbiamo accolto le nuove classi facendo un passaggio anche con i genitori. Gli ambienti sono stati predisposti tutti con banchi singoli e con impronte di pittura per la visualizzazione del distanziamento sociale, trattandosi di una scuola con bambini piccoli". In totale gli alunni del Manin sono circa 800 e la scuola ha organizzato ingressi e uscite diversificate per evitare assembramenti e sicurezza anche per i genitori. Trattandosi di una scuola tra le più multietniche d'Italia, la preside Manferlotti ha sottolineato che l'organizzazione "è stata complessa ma si è lavorato tutta l'estate con la collaborazione delle famiglie, del comitato genitori per far sì che tutto potesse essere veicolato".

Al complesso Via Volsino lunghe file ma ordinate

Urla di bambini e tanta commozione da parte dei genitori questa mattina nel complesso scolastico Via Volsinio, ex Giuseppe Mazzini, nel quartiere Trieste. Le file sono lunghe ma l'ingresso è stato scaglionato in tutta la mattinata. Sono arrivati anche i vigili urbani per consentire l’attraversamento delle strade che portano al grosso edificio che accoglie oltre mille bambini delle elementari e delle medie. L’ingresso è stato suddiviso in cinque ingressi per evitare l’affollamento di bimbi e genitori in piazza Volsinio. "Tutto sta andando bene, oltre le aspettative - ha detto la dirigente scolastica Loredana Teodoro -. I tempi di ingresso sono lunghi ma c'è molto ordine e un clima stupendo. Le mascherine ci sono arrivate sabato e le distribuiremo a tutti i bambini".

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